Di Gina Lee
Investing.com – Il dollaro è in calo negli scambi asiatici di questo martedì di fuoco, dopo che la Russia ha riconosciuto due regioni separatiste dell’Ucraina orientale alimentando i timori per lo scoppio di una grande guerra.
L’indice del dollaro USA che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre valute, è salito dello 0,15% a 96,168 dollari alle 4:11 CET.
La coppia USD/JPY è scesa dello 0,10% a 114,63.
Il cambio AUD/USD è salito dello 0,03% a 0,7192, mentre la coppia NZD/USD è salita dello 0,09% a 0,6704.
Il cambio USD/CNY è salito dello 0,09% a 6,3408 e la coppia GBP/USD è scesa dello 0,09% a 1,3584.
Gli investitori optano sempre di più per gli investimenti rifugio mentre le tensioni tra Russia e Ucraina continuano a salire. L’euro è sceso dello 0,1% al minimo di una settimana di 1,1297, mentre il franco svizzero, tradizionale valuta rifugio, ha raggiunto il massimo di un mese durante la notte.
"È notevolmente contenuto... ma in queste circostanze l’andamento del rischio è la forza trainante”, ha detto a Reuters Ray Attrill, a capo della strategia forex presso NAB.
Il Presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto l’indipendenza di due regioni separatiste dell’Ucraina orientale, ordinando lo schieramento di truppe nelle regioni in questione.
Non è ancora chiaro se l’azione sia il preludio di un’invasione dell’Ucraina, ma l’Occidente ha iniziato a rispondere preparando delle sanzioni.
Il rublo russo continua a scendere questo martedì, dopo il crollo del 3% di ieri contro il dollaro.
“Il forte sell off degli asset russi ci ricorda chiaramente che la tensione rimane molto alta e la propensione al rischio è colpita nei mercati azionari, creditizi e obbligazionari”, hanno affermato in una nota gli analisti di Westpac.
“Tuttavia, la situazione delle materie prime rimane comunque molto favorevole e siamo ancora nel pieno della stagione dei dividendi delle compagnie di estrazione; questo significa che probabilmente siamo pronti per una price action maggiore, intorno ai 72 centesimi”, si legge nella nota.
Anche le criptovalute sono andate sotto pressione, con il bitcoin che ha raggiunto il minimo di quasi tre mesi a 37.112 dollari.