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Dollaro misto dopo l’operazione BCE, attesa per i dati USA

Pubblicato 29.02.2012, 14:13
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Investing.com – Il dollaro è misto contro le principali controparti, dopo l’esito della seconda operazione della BCE, che ha trovato una forte domanda e spinto la richiesta per asset a più alto rendimento.

Durante il pomeriggio europeo, il dollaro è salito contro l’euro, con EUR/USD in calo dello 0,09%, a 1,3443.

La BCE ha dichiarato di aver concesso 529 milioni di euro in prestiti a 3 anni, dopo aver ricevuto richiesta da 800 banche, molte di più rispetto all’operazione simile dello scorso anno.

A dicembre la BCE ha effettuato 489 milioni di euro di prestiti a 3 anni a più di 500 banche, per via di una mancanza di liquidità nel sistema bancario della zona euro, allentando la pressione sui mercati dei bond.

Ci si aspetta che l’immissione di liquidità supporti la richiesta di beni ad alto rischio e la maggiore domanda dell’operazione ha acceso i timori che la pressione sulla liquidità dell’area è destinata a continuare.

Intanto la Finladia ha approvato il secondo salvataggio per la Grecia, un giorno dopo l’approvazione, con un discreto margine da parte del parlamento tedesco.

Il biglietto verde è sceso contro la sterlina, con GBP/USD in salita dello 0,24%, a 1,5937.

Riferendo davanti al Tesoro Britannico, il governatore della Bank of England, Mervyn King ha affermato che l’immissione di liquidità della BCE ha eliminato le condizioni per una corsa agli sportelli, ed ha confermato che il Regno Unito si trova in una lenta e lunga ripresa.

Il biglietto verde è sceso contro lo yen, ma è salito contro il franco svizzero, con USD/JPY in calo dello 0,21% a 80,29, con USD/CHF in salita dello 0,10% a 0,8964.

I dati preliminari hanno mostrato che la produzione industriale in Giappone è salita più del previsto a gennaio, segnando +2% dopo l’aumento del 3,8% del mese precedente.

In Svizzera, un report dell’Istituto Economico KOF ha mostrato che il barometro economico del paese si è alzato a febbraio, dopo essere entrato a gennaio in territorio negativo per la prima volta dal 2009.

Il biglietto verde è sceso contro i dollari australiani e neozelandesi e canadesi, con USD/CAD in calo dello 0,78% a 0,9875, AUD/USD in salita dello 0,65% a 1,08141 e NZD/USD in salita dello 0,96% a 0,8455.

In Australia i dati ufficiali hanno mostrato le vendite al dettaglio sono salite dello 0,3% a gennaio, per la prima volta in tre mesi a gennaio.

In Nuova Zelanda i dati hanno mostrato che la fiducia dei consumatori è salita molto più del previsto a febbraio, mentre le concessioni edilizie hanno subito un’impennata a gennaio.

L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è sceso dello 0,02% a 78,22.

Nel corso della giornata gli Stati Uniti rilasceranno un report preliminare sul PIL del quarto trimestre, mentre il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke riferirà sul rapporto semestrale di politica monetaria davanti al House Financial Services Committee a Washington.

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