Investing.com - Il dollaro è pressoché invariato negli scambi della mattinata europea di questo lunedì, con gli investitori in attesa dell’ultimo report sulle vendite al dettaglio USA per avere maggiori indicazioni sulla forza dell’economia.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 97,29 alle 4:30 ET (08:30 GMT). L’indice è salito a 97,66 giovedì scorso, il livello migliore dal 14 dicembre dello scorso anno.
Contro lo yen, il dollaro sale a 111,25, staccandosi dal minimo di una settimana della seduta precedente di 110,77.
I report economici statunitensi resteranno sotto i riflettori questa settimana, in seguito ai dati di venerdì che hanno mostrato una crescita dell’occupazione USA quasi in stallo a febbraio, con la principale economia al mondo che ha creato solo 20.000 posti di lavoro, molto meno di quelli previsti dagli analisti.
Ma le speranze dei trader si sono riaccese nei dati da cui è emerso che il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è tornato sotto il 4%, mentre la media dei compensi orari è accelerata dello 0,4%.
Il Dipartimento per il Commercio USA pubblicherà i dati sulle vendite al dettaglio di gennaio alle 8:30 ET (12:30 GMT).
Intanto, la sterlina scende dello 0,1% a 1,2998 dopo aver brevemente segnato il minimo di quasi tre settimane di 1,2960 in un clima di nervosismo per la Brexit.
La sterlina è tornata sotto pressione dopo che il Ministro degli Esteri britannico Jeremy Hunt ieri ha affermato che la Brexit potrebbe essere invertita se i legislatori dovessero bocciare l’accordo di divorzio del governo.
I suoi commenti seguono l’avvertimento lanciato da due importanti fazioni euroscettiche in Parlamento secondo cui il Primo Ministro Theresa May probabilmente si troverà davanti ad una pesante sconfitta in occasione del voto parlamentare di domani sull’approvazione del suo piano per la Brexit.
Il governo di May sta tentando - finora senza successo - di ottenere dei cambiamenti dell’ultimo minuto del trattato di uscita dall’UE prima del voto, che avverrà meno di tre settimane prima dell’uscita prevista del Regno Unito dall’Unione Europea, il 29 marzo.
Masafumi Yamamoto, a capo delle strategie monetarie di Mizuho Securities, afferma che i trader stanno riducendo le sterline in loro possesso in quanto le aspettative di un aumento dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra sono diminuite, rendendo la valuta sempre più sensibile agli eventi a breve termine, come il voto in Parlamento.
“Di questi tempi, i dati sull’inflazione britannica non sono forti come prima”, spiega. “Le aspettative sull’aumento dei tassi dopo che è stata evitata una Brexit senza accordo si stanno riducendo”.
Intanto, l’euro sale a 1,1245. La moneta unica è scesa al minimo da fine giugno 2017 giovedì, per via dei segnali di cautela lanciati dalla Banca Centrale Europea (BCE).
-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters