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Dollaro vicino ai massimi pluriannuali in attesa dei dati USA

Pubblicato 05.12.2014, 11:00
© Reuters.  Il dollaro si avvicina ai massimi di oltre 4 anni mentre i mercati attendono il report sull’occupazione non agricola
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Investing.com - Il dollaro si riavvicina al massimo di oltre quattro anni contro il paniere delle altre principali valute questo venerdì, mentre i mercati attendono il report sull’occupazione non agricola dopo i dati di ieri che hanno rivelato un calo delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti la scorsa settimana.

Il biglietto verde ha trovato supporto in seguito alle dichiarazioni di ieri del Dipartimento per il Lavoro USA, secondo cui il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione nella settimana terminata il 29 novembre si è ridotto di 17.000 unità a 297.000, dal totale rivisto della settimana precedente di 314.000 unità.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,18% a 88,82, non lontano dal massimo di oltre quattro anni di 89,20 segnato ieri.

La coppia EUR/USD scende dello 0,10% a 1,2366 mentre i mercati valutano le dichiarazioni rese ieri dal Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi.

Ieri Mario Draghi ha affermato che la BCE non ha intenzione di introdurre nuove misure di allentamento monetario per ora e rivaluterà il programma di stimolo nel primo trimestre del 2015.

La BCE sostanzialmente ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita e di inflazione, sottolineando che le ultime previsioni non tengono conto del recente crollo dei prezzi del petrolio.

Questa mattina, i dati ufficiali hanno mostrato che gli ordinativi alle fabbriche in Germania sono aumentati del 2,5% ad ottobre, contro le aspettative di un incremento dello 0,6%. I dati di settembre sono stati rivisti al rialzo ad un aumento dell’1,1% contro lo 0,8% precedentemente previsto.

Il cambio USD/JPY ha toccato un nuovo massimo degli ultimi sette anni di 120,36, il massimo dal luglio 2007 prima di scendere a 120,34, su dello 0,47% sulla giornata.

Lo yen si è indebolito ieri dopo la notizia che il governo di coalizione del Primo Ministro nipponico Shinzo Abe potrebbe avere la maggioranza alla camera nelle elezioni del prossimo 14 dicembre.

All’inizio del mese, Abe ha sciolto il Parlamento, aprendo la strada alle elezioni che gli potrebbero consentire di ottenere un nuovo mandato per attuare la sua politica monetaria, che prevede un indebolimento dello yen. La decisione è giunta dopo i dati che hanno mostrato un’inaspettata recessione dell’economia giapponese nel terzo trimestre.

La sterlina è pressoché invariata, con il cambio GBP/USD a 1,5667, mentre la coppia USD/CHF sale dello 0,09% a 0,9723 dopo i dati che hanno mostrato che le riserve di valute estere in Svizzera sono aumentate a 462,4 miliardi di franchi il mese scorso dai 460,6 miliardi di ottobre.

Il dollaro australiano resta vicino al minimo degli ultimi quattro anni, con la coppia AUD/USD giù dello 0,16% a 0,8371 e il cambio NZD/USD in calo dello 0,22% a 0,7765.

Intanto, la coppia USD/CAD sale dello 0,23% a 1,1410, mentre l’attenzione degli investitori è rivolta ai dati sulla variazione del numero degli occupati in Canada e sul tasso di disoccupazione, nonché al report sulla bilancia commerciale, dati che saranno pubblicati nel corso della giornata.

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