Investing.com – L’euro si è indebolito contro le principali controparti; sul sentimento del mercato continuano a pesare i timori che l’incertezza politica in Grecia possa aggravare la crisi del debito nella zona euro.
Durante la tarda mattinata degli scambi europei, l’euro è sceso contro il dollaro USA, con il cambio EUR/USD in calo dello 0,28%, a 1,2969.
L’euro resta sotto pressione dopo che Alexis Tsipras, leader del secondo partito greco, Syriza, ha dichiarato che l’aiuto finanziario alla Grecia è nullo, ed ha chiesto una moratoria sui pagamenti del debito greco.
Tspiras terrà dei colloqui con gli altri leader greci nel corso della giornata, nel tentativo di formare un nuovo governo, ma se i dialoghi falliranno sarà probabile la necessità di nuove elezioni.
Gli investitori temono che l’approccio del neopresidente francese Francois Hollande per affrontare la crisi del debito incentrato maggiormente sulla crescita possa creare tensioni con la Germania.
Sempre oggi, i dati ufficiali rilasciati mostrano che sia le importazioni che le esportazioni tedesche hanno toccato dei record a marzo, nutrendo le speranze di un superamento della crisi del debito nella principale economia della zona euro.
L'ufficio federale di statistica, ha dichiarato che le esportazioni sono salite dello 0,9%, a 91,8 miliardi di euro e le importazioni sono salite dell’1,2%, a 78,1 miliardi di euro.
La moneta unica è salita contro la sterlina, ma resta distanza ridotta dal minimo di 3 anni e mezzo, con EUR/GBP in salita dello 0,07% a 0,8054.
Nel Regno Unito un report ha mostrato che le vendite al dettaglio sono scese del tasso annuo del 3,3%, dopo l’aumento dell’1,3% di marzo.
L’euro è ancora vicino al minimo di 2 anni e mezzo contro lo yen, con EUR/JPY giù dello 0,52% a 103,34, ma si è mosso poco contro il franco svizzero, con EUR/CHF in calo dello 0,01% a 1,2010.
Intanto la moneta unica è salita nei confronti dei dollari canadesi australiani e neozelandesi, con
EUR/CAD su dello 0,16% a 1,3010, EUR/AUD in salita dello 0,27% a 1,2886 ed EUR/NZD su dello 0,02% a 1,6513.
Il sentimento sul dollaro australiano ha risentito delle dichiarazioni di stamane del Primo Ministro australiano Julia Gillard, la quale ha affermato che il governo taglierà la spesa per la prima volta in 42 anni, chiudendo quattro anni di deficit di bilancio e dando la flessibilità della banca centrale a tassi di interesse più bassi.
Le dichiarazioni hanno fatto seguito ai dati ufficiali di ieri che hanno mostrato che il disavanzo commerciale in Australia è più che raddoppiato a marzo, e che le esportazioni delle materie prime sono diminuite per il terzo mese consecutivo.
Nel corso della giornata, gli USA rilasceranno i dati sulle scorte di greggio. Inoltre, sempre oggi è prevista un’asta di titoli a 10 anni.
Durante la tarda mattinata degli scambi europei, l’euro è sceso contro il dollaro USA, con il cambio EUR/USD in calo dello 0,28%, a 1,2969.
L’euro resta sotto pressione dopo che Alexis Tsipras, leader del secondo partito greco, Syriza, ha dichiarato che l’aiuto finanziario alla Grecia è nullo, ed ha chiesto una moratoria sui pagamenti del debito greco.
Tspiras terrà dei colloqui con gli altri leader greci nel corso della giornata, nel tentativo di formare un nuovo governo, ma se i dialoghi falliranno sarà probabile la necessità di nuove elezioni.
Gli investitori temono che l’approccio del neopresidente francese Francois Hollande per affrontare la crisi del debito incentrato maggiormente sulla crescita possa creare tensioni con la Germania.
Sempre oggi, i dati ufficiali rilasciati mostrano che sia le importazioni che le esportazioni tedesche hanno toccato dei record a marzo, nutrendo le speranze di un superamento della crisi del debito nella principale economia della zona euro.
L'ufficio federale di statistica, ha dichiarato che le esportazioni sono salite dello 0,9%, a 91,8 miliardi di euro e le importazioni sono salite dell’1,2%, a 78,1 miliardi di euro.
La moneta unica è salita contro la sterlina, ma resta distanza ridotta dal minimo di 3 anni e mezzo, con EUR/GBP in salita dello 0,07% a 0,8054.
Nel Regno Unito un report ha mostrato che le vendite al dettaglio sono scese del tasso annuo del 3,3%, dopo l’aumento dell’1,3% di marzo.
L’euro è ancora vicino al minimo di 2 anni e mezzo contro lo yen, con EUR/JPY giù dello 0,52% a 103,34, ma si è mosso poco contro il franco svizzero, con EUR/CHF in calo dello 0,01% a 1,2010.
Intanto la moneta unica è salita nei confronti dei dollari canadesi australiani e neozelandesi, con
EUR/CAD su dello 0,16% a 1,3010, EUR/AUD in salita dello 0,27% a 1,2886 ed EUR/NZD su dello 0,02% a 1,6513.
Il sentimento sul dollaro australiano ha risentito delle dichiarazioni di stamane del Primo Ministro australiano Julia Gillard, la quale ha affermato che il governo taglierà la spesa per la prima volta in 42 anni, chiudendo quattro anni di deficit di bilancio e dando la flessibilità della banca centrale a tassi di interesse più bassi.
Le dichiarazioni hanno fatto seguito ai dati ufficiali di ieri che hanno mostrato che il disavanzo commerciale in Australia è più che raddoppiato a marzo, e che le esportazioni delle materie prime sono diminuite per il terzo mese consecutivo.
Nel corso della giornata, gli USA rilasceranno i dati sulle scorte di greggio. Inoltre, sempre oggi è prevista un’asta di titoli a 10 anni.