Investing.com – L’euro è salito contro il dollaro e lo yen nel volume di scambi ridotti di oggi, ma i timori sulle previsioni economiche e finanziarie globali persistono e pesano sull apropensiona al rischio.
Durante la tarda mattinata degli scambi europei l’euro è sceso contro il dollaro, con EUR/USD in calo dello 0,28% a 1,3215.
Il peso degli scambi è ridotto in Europa, con i mercati di Francia, Germania e Italia chiusi per la festa del primo maggio.
Il sentimento dei mercati è stato supportato dai dati ufficiali che mostrano che l'indice dell'attività manifatturiera cinese è salito al massimo di 13 mesi a 53,3 ad aprile, dai 53,1 dello scorso mese. Le previsioni vedevano una lettura di 53,6.
Tuttavia i dati non sono riusciti ad eliminare i rimori sulla ripresa Usa, dopo il rilascio di dati che mostrano un calo inaspettato dell'attività manifatturiera di Chicago ad aprile, mentre un report separato ha mostrato un rallentamento delle spese per i consumi personali lo scorso mese.
Intanto gli investitori restano cauti evitando di spingere la moneta unica troppo in alto, per via dei timori sulle previsioni economiche della zona euro, dopo i dati di ieri che hanno confermato la recessione in atto in Spagna nel primo trimestre, alimentando i timori che le misure di austerità possano inficiare la crescita economica nella zona euro.
Intanto gli investitori restano cauti, in attesa delle elezioni del prossimo week end in Grecia e Francia e del meeting della BCE di giovedì.
La moneta unica è salita contro la sterlina, con EUR/GBP su dello 0,28% a 0,8176.
Il sentimento sulla sterlina ha risentito dei dati economici deboli del Regno Unito che hanno rinnovato i timori di una recessione più lunga.
L'indice Markit PMI manifatturiero è sceso a 50,5 ad aprile, da un 51,9 rivisto al ribasso di marzo, ma è rimasto al di sopra del 50,0 che separa la crescita dalla contrazione.
Gli analisti avevano previsto un calo dell'indice a 51,4 lo scorso mese.
Il report ha dichiarato che i nuovi ordini sono scesi al passo più veloce dal 2009, come risultato di un calo della domanda oltremare, particolarmente nella zona euro, il principale partner economico del Regno Unito.
L’euro è salito contro lo yen, con EUR/JPY su dello 0,08% a 105,75, ma è rimasto pressoché invariato contro il franco svizzero, con EUR/CHF in calo dello 0,01% a 1,2013.
Intanto la moneta unica è salita nei confronti dei dollari canadesi australiani e neozelandesi, con
EUR/CAD in salita dello 0,12% a 1,3084, EUR/AUD in salita dell'1,24% a 1,2852 ed EUR/NZD su dello 0,80% a 1,6302.
Il dollaro australiano si è indebolito dopo le dichiarazioni della Reserve Bank of Australia, la quale ha annunciato una riduzione dei assi al 3,75% dal 4,25%, a seguito del meeting di politca monetaria. Si tratta del maggiore taglio dei tassi degli ultimi 3 anni, ed il primo da dicembre. Gli economisti aveano previsto una riduzione dello 0,25%.
Nel corso della giornata negli Stati Uniti l'ISM rilascerà un attesissimo report sull'attività manifatturiera.
Durante la tarda mattinata degli scambi europei l’euro è sceso contro il dollaro, con EUR/USD in calo dello 0,28% a 1,3215.
Il peso degli scambi è ridotto in Europa, con i mercati di Francia, Germania e Italia chiusi per la festa del primo maggio.
Il sentimento dei mercati è stato supportato dai dati ufficiali che mostrano che l'indice dell'attività manifatturiera cinese è salito al massimo di 13 mesi a 53,3 ad aprile, dai 53,1 dello scorso mese. Le previsioni vedevano una lettura di 53,6.
Tuttavia i dati non sono riusciti ad eliminare i rimori sulla ripresa Usa, dopo il rilascio di dati che mostrano un calo inaspettato dell'attività manifatturiera di Chicago ad aprile, mentre un report separato ha mostrato un rallentamento delle spese per i consumi personali lo scorso mese.
Intanto gli investitori restano cauti evitando di spingere la moneta unica troppo in alto, per via dei timori sulle previsioni economiche della zona euro, dopo i dati di ieri che hanno confermato la recessione in atto in Spagna nel primo trimestre, alimentando i timori che le misure di austerità possano inficiare la crescita economica nella zona euro.
Intanto gli investitori restano cauti, in attesa delle elezioni del prossimo week end in Grecia e Francia e del meeting della BCE di giovedì.
La moneta unica è salita contro la sterlina, con EUR/GBP su dello 0,28% a 0,8176.
Il sentimento sulla sterlina ha risentito dei dati economici deboli del Regno Unito che hanno rinnovato i timori di una recessione più lunga.
L'indice Markit PMI manifatturiero è sceso a 50,5 ad aprile, da un 51,9 rivisto al ribasso di marzo, ma è rimasto al di sopra del 50,0 che separa la crescita dalla contrazione.
Gli analisti avevano previsto un calo dell'indice a 51,4 lo scorso mese.
Il report ha dichiarato che i nuovi ordini sono scesi al passo più veloce dal 2009, come risultato di un calo della domanda oltremare, particolarmente nella zona euro, il principale partner economico del Regno Unito.
L’euro è salito contro lo yen, con EUR/JPY su dello 0,08% a 105,75, ma è rimasto pressoché invariato contro il franco svizzero, con EUR/CHF in calo dello 0,01% a 1,2013.
Intanto la moneta unica è salita nei confronti dei dollari canadesi australiani e neozelandesi, con
EUR/CAD in salita dello 0,12% a 1,3084, EUR/AUD in salita dell'1,24% a 1,2852 ed EUR/NZD su dello 0,80% a 1,6302.
Il dollaro australiano si è indebolito dopo le dichiarazioni della Reserve Bank of Australia, la quale ha annunciato una riduzione dei assi al 3,75% dal 4,25%, a seguito del meeting di politca monetaria. Si tratta del maggiore taglio dei tassi degli ultimi 3 anni, ed il primo da dicembre. Gli economisti aveano previsto una riduzione dello 0,25%.
Nel corso della giornata negli Stati Uniti l'ISM rilascerà un attesissimo report sull'attività manifatturiera.