Investing.com - L’euro è scambiato lateralmente contro il dollaro negli scambi della mattinata europea di questo giovedì, in attesa dei dati di settore sulla regione.
Gli indici preliminari dei direttori acquisti di IHS Markit saranno pubblicati in mattinata, con l’indice PMI manifatturiero della zona euro e l’indice composito attesi alle 04:00 ET (08:00 GMT).
Gli economisti si aspettano che l’indice PMI manifatturiero si stabilizzi dopo essere sceso da oltre 60 all’inizio del 2018 a meno di 48 a marzo, addentrandosi in territorio di contrazione. Si prevede un rialzo da 47,5 a 47,9. Il rischio principale per le previsioni sembra essere ancora in Germania, dove l’indice sulle condizioni attuali del sentimento economico ZEW ha continuato a scendere questo mese, malgrado l’aumento delle aspettative.
Alle 04:00 ET (08:00 GMT), l’euro si attesta a 1,1298 dollari, pressoché invariato rispetto a ieri.
L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, si attesta a 96,672, senza uscire dal range stretto in cui è scambiato da fine marzo. La sterlina rimane intrappolata intorno a 1,3044 dollari.
Il dollaro ha oscillato alla ricerca di direzione nella notte, sebbene sia salito dello 0,5% contro il won coreano dopo la notizia di un nuovo test di armi da parte della Corea del Nord, il primo dopo la sospensione delle trattative con gli Stati Uniti l’anno scorso.
La rupia indonesiana, invece, segna il massimo di sei settimane in seguito alla conferma della rielezione del Presidente Joko Widodo, mentre l’ aussie testa ancora un nuovo massimo di due mesi sulla scia di un report sul mercato del lavoro positivo.
Torna sotto pressione la lira turca, sulla scia di un articolo del Financial Times secondo cui la banca centrale avrebbe usato dei trucchetti per far sembrare le sue riserve di valute estere maggiori di quanto non siano in realtà. Il FT afferma che l’uso di swap su valute da parte della banca centrale significa che le riserve di valute estere nette sono inferiori a 16 miliardi di dollari, anziché i 28 miliardi riportati la scorsa settimana.
La notizia che Cina e Stati Uniti puntano ad un summit per siglare un accordo commerciale a fine maggio ha avuto poco impatto, data l’assenza di dettagli.