Investing.com – L’euro è misto contro le principali controparti negli scambi volatili di oggi; gli investitori restano focalizzati sugli sviluppi della zona euro, nei timori per la situazione politica e finanziaria greca.
Durante la tarda mattinata degli scambi europei, l’euro è sceso contro il dollaro USA, con il cambio EUR/USD in calo dello 0,04%, a 1,2932.
L’euro resta sotto pressione dopo che
Alexis Tsipras, leader del secondo partito greco, Syriza, ha fallito il tentativo di formare un nuovo governo, mettendo il socialista Evangelos Venizelos nella posizione di effettuare un ultimo tentativo di formare un nuovo governo nella giornata di domani.
Ma sono ridotte le possibilità che l’accordo su un nuovo governo venga trovato; dopo 2 tentativi falliti sarà probabile la necessità di nuove elezioni a così breve distanza. Tutto ciò accende i timori che il paese non riesca a mettere in piedi un governo in tempo per assicurarsi il mese prossimo la seconda tranche del salvataggio internazionale.
Ad incrementare i timori la BCE, che taglia le previsioni di crescita del PIL 2012 a -0,2% da -0,1%, nel report mensile pubblicato stamane; persistono dunque i rischi nelle previsioni economiche.
La moneta unica è salita contro la sterlina, ma resta distanza ridotta dal minimo di 3 anni e mezzo, con EUR/GBP in salita dello 0,17% a 0,8029.
La sterlina è supportata dai dati appena rilasciati sulla produzione manifatturiera del Regno Unito, salita più del previsto a marzo, segnando +0,9% dopo un calo dell1,1% nel mese precedente. Gli analisti avevano previsto un aumento dello 0,5% a marzo.
Inoltre è atteso dagli investitori l’annuncio del tasso di interesse da parte della BoE.
L’euro è ancora vicino al minimo di 2 anni e mezzo contro lo yen, con EUR/JPY su dello 0,04% a 103,00, ma si è mosso poco contro il franco svizzero, con EUR/CHF in calo dello 0,02% a 1,2011.
Intanto la moneta unica è salita nei confronti dei dollari canadesi australiani e neozelandesi, con
EUR/CAD in salita dello 0,07% a 1,2972, EUR/AUD in salita dello 0,34% a 1,2822 ed EUR/NZD giù dello 0,13% a 1,6467.
Il dollaro australiano ha segnato un impennata dopo che i dati ufficiali hanno mostrato un calo inaspettato del tasso di disoccupazione al 4,9% dal 5,2% di marzo. Gli analisti avevano previsto un aumento del tasso di disoccupazione al 5,3% ad aprile.
Le valute legate alle materie prime restano sotto pressione in seguito ai dati cinesi che mostrano un calo dell’import-export del paese ad aprile.
In un rapporto, l’Amministrazione generale delle Dogane cinese ha mostrato che la bilancia commerciale del paese ha segnato un surplus di 18,42 miliardi di dollari a marzo, contro i 5,35 miliardi di dollari nel mese precedente.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulla bilancia commerciale seguita dai report governativi sulle richieste di disoccupazione e sui prezzi all’importazione. Inoltre, è atteso per oggi una dichiarazione del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke.
Durante la tarda mattinata degli scambi europei, l’euro è sceso contro il dollaro USA, con il cambio EUR/USD in calo dello 0,04%, a 1,2932.
L’euro resta sotto pressione dopo che
Alexis Tsipras, leader del secondo partito greco, Syriza, ha fallito il tentativo di formare un nuovo governo, mettendo il socialista Evangelos Venizelos nella posizione di effettuare un ultimo tentativo di formare un nuovo governo nella giornata di domani.
Ma sono ridotte le possibilità che l’accordo su un nuovo governo venga trovato; dopo 2 tentativi falliti sarà probabile la necessità di nuove elezioni a così breve distanza. Tutto ciò accende i timori che il paese non riesca a mettere in piedi un governo in tempo per assicurarsi il mese prossimo la seconda tranche del salvataggio internazionale.
Ad incrementare i timori la BCE, che taglia le previsioni di crescita del PIL 2012 a -0,2% da -0,1%, nel report mensile pubblicato stamane; persistono dunque i rischi nelle previsioni economiche.
La moneta unica è salita contro la sterlina, ma resta distanza ridotta dal minimo di 3 anni e mezzo, con EUR/GBP in salita dello 0,17% a 0,8029.
La sterlina è supportata dai dati appena rilasciati sulla produzione manifatturiera del Regno Unito, salita più del previsto a marzo, segnando +0,9% dopo un calo dell1,1% nel mese precedente. Gli analisti avevano previsto un aumento dello 0,5% a marzo.
Inoltre è atteso dagli investitori l’annuncio del tasso di interesse da parte della BoE.
L’euro è ancora vicino al minimo di 2 anni e mezzo contro lo yen, con EUR/JPY su dello 0,04% a 103,00, ma si è mosso poco contro il franco svizzero, con EUR/CHF in calo dello 0,02% a 1,2011.
Intanto la moneta unica è salita nei confronti dei dollari canadesi australiani e neozelandesi, con
EUR/CAD in salita dello 0,07% a 1,2972, EUR/AUD in salita dello 0,34% a 1,2822 ed EUR/NZD giù dello 0,13% a 1,6467.
Il dollaro australiano ha segnato un impennata dopo che i dati ufficiali hanno mostrato un calo inaspettato del tasso di disoccupazione al 4,9% dal 5,2% di marzo. Gli analisti avevano previsto un aumento del tasso di disoccupazione al 5,3% ad aprile.
Le valute legate alle materie prime restano sotto pressione in seguito ai dati cinesi che mostrano un calo dell’import-export del paese ad aprile.
In un rapporto, l’Amministrazione generale delle Dogane cinese ha mostrato che la bilancia commerciale del paese ha segnato un surplus di 18,42 miliardi di dollari a marzo, contro i 5,35 miliardi di dollari nel mese precedente.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulla bilancia commerciale seguita dai report governativi sulle richieste di disoccupazione e sui prezzi all’importazione. Inoltre, è atteso per oggi una dichiarazione del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke.