Investing.com - L’euro rimane stabile questo lunedì, sulla scia dei risultati delle elezioni del Parlamento Europeo da cui è emerso che i partiti europeisti hanno ottenuto i due terzi dei seggi, limitando la vittoria dei loro rivali euroscettici.
Il cambio EUR/USD è pressoché invariato a 1,1199 alle 03:31 ET (07:31 GMT), vicino al massimo di una settimana e mezzo, allontanandosi dal minimo di due anni di giovedì di 1,1105.
Sebbene i blocchi di centro destra e centro sinistra stiano perdendo la loro maggioranza condivisa, l’impennata dei Verdi e dei liberali ha fatto sì che i partiti che puntano a rafforzare l’unione ottenessero i due terzi dei seggi, in base alle proiezioni ufficiali.
I risultati hanno ridimensionato le speranze dei partiti anti-immigrazione ed anti-Bruxelles come il Raggruppamento Nazionale di Marine Le Pen, quello del vice Premier italiano Matteo Salvini e di altri contrari ai tentativi di raggiungere una maggiore integrazione in UE.
“La temuta ascesa dei partiti euroscettici non si è materializzata”, scrive Bert Colijn, economista senior della zona euro per ING. “Gli aumenti sono semplicemente troppo piccoli e non sembra che i partiti siano destinati ad unirsi molto più di quanto abbiano fatto nel parlamento precedente”.
Gli scambi restano ridotti questo lunedì, con i mercati chiusi nel Regno Unito e negli Stati Uniti.
Il dollaro sale contro lo yen, con la coppia USD/JPY su dello 0,25% a 109,54, spinta dalla caccia alle offerte degli operatori nipponici.
L’interesse all’acquisto da parte degli investitori nipponici è forte quando il dollaro scende vicino ai 109 yen, afferma Mitsuo Imaizumi, a capo delle strategie monetarie di Daiwa Securities.
“I dati mostrano che gli investitori giapponesi hanno acquistato grandi quantità di bond stranieri qualche settimana fa, quando il dollaro è sceso vicino ai 109 yen. C’è domanda da parte delle compagnie giapponesi che hanno bisogno di dollari per le attività di fusione ed acquisizione”, aggiunge.
L’indice del dollaro sale a 97,532, restando al di sotto del massimo di due anni di 98,260 raggiunto giovedì scorso.
Il biglietto verde è andato sotto pressione alla fine della settimana scorsa, con i dati economici USA deboli che hanno alimentato i timori che l’escalation dello scontro commerciale e tech tra Stati Uniti e Cina stia pesando sulla crescita.
La sterlina è in lieve rialzo contro il dollaro, con il cambio GBP/USD su dello 0,1% a 1,2727, dopo aver riguadagnato terreno in seguito all’annuncio delle dimissioni del Primo Ministro Theresa May, segnando una ripresa dal minimo di quattro mesi e mezzo di 1,2605 raggiunto giovedì.
Ma la prospettiva di una Brexit senza accordo sta rapidamente diventando il terreno di battaglia centrale tra gli aspiranti successori di May: per quattro degli otto possibili candidati, infatti, il Regno Unito dovrà lasciare l’UE il 31 ottobre, anche senza alcun accordo.
La sterlina è stabile contro l’euro, con la coppia EUR/GBP a 0,8798.
--Articolo realizzato con il contributo di Reuters