Investing.com - Il dollaro è in calo contro le altre principali valute questo martedì, mentre la sterlina sale dopo i dati migliori del previsto sull’inflazione nel Regno Unito.
Il sentimento degli investitori è rimasto cauto dopo il forte calo registrato oggi dai titoli cinesi, calo che ha alimentato i timori che Pechino possa decidere di svalutare ulteriormente la propria valuta.
Il dollaro è in calo contro lo yen ed il franco svizzero, e scende dai recenti massimi per via dell’aumento della richiesta di valute rifucio.
La sterlina ha visto un’impennata dopo i dati che hanno mostrato un aumento dell’inflazione, dati che hanno fatto aumentare la pressione sulla BoE per un aumento dei tassi di interesse.
Il cambio GBP/USD è salito dello 0,53% a 1,5669, il massimo dal 1° luglio, dal livello di 1,5598 segnato prima del report.
L’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,1% a luglio, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, dopo aver segnato una crescita pari a zero a giugno.
Gli economisti avevano previsto una lettura invariata.
L’inflazione core, che esclude le voci più volatili come energetici e cibo, è salita al massimo di cinque mesi dell’1,2% lo scorso mese, dallo 0,8% di giugno, indicando che sta aumentando la pressione inflazionaria.
L’euro è stabile contro il dollaro, ma è sceso al minimi di una settimana di 0,747 contro la sterlina.
La moneta unica è in calo anche contro il franco svizzero, con il cambio EUR/CHF a 1,0811.
Il biglietto verde ha riguadagnato terreno contro il dollaro canadese, con il cambio USD/CAD in salita dello 0,18% a 1,3104.
Il dollaro australiano è in calo a 0,7353.
L’Aussie è crollato al minimo di sei anni di 0,7214 la scorsa settimana, in seguito al deprezzamento dello yuan; la valuta australiana ha poi ripreso vigore dopo che la banca centrale cinese ha dichiarato che non ci sono le basi di un ulteriore deprezzamento dello yuan visti i dati economici positivi.
Il dollaro neozelandese è in salita a 0,6518.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 96,8, staccandosi dal minimo di un mese di 95,94 toccato la scorsa settimana.
Gli investitori attendono i dati sul settore immobiliare oltre ai verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria tenuto dalla Federal Reserve.
Si prevede che i verbali del vertice di luglio possano offrire indicazioni più chiare sulla decisione di aumentare i tassi di interesse a breve termine per la prima volta dal 2006.