Investing.com - Il dollaro è in ripresa contro le altre principali valute questo martedì, dopo il crollo di ieri ai minimi plurimensili causato dai dubbi sulla fattibilità delle riforme promesse in campagna elettorale da Trump.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 99,09. Ieri ha toccato 98.67, il minimo dall’11 novembre.
l dollaro è andato sotto forte pressione per via del fallimento della proposta di riforma della sanità presentata dai Repubblicani, che non ha ricevuto abbastanza voti per essere approvata.
Questo ha alimentato forti dubbi sulla possibilità che le riforme promesse da Trump in campagna elettorale possano essere attuate, in particolare quella fiscale e quella sull'aumento della spesa pubblica.
L’indice è schizzato al massimo di quasi 14 anni a gennaio, spinto dalle aspettative di una ripresa economica forte alimentate dal cosiddetto "Effetto Trump".
Ma il dollaro è stato supportato dalle dichiarazioni di alcuni membri della Fed che hanno riacceso i riflettori sulla prospettiva di ulteriori stimoli monetari.
Il dollaro è in calo contro lo yen tradizionale valuta rifugio, con il cambio USD/JPY in calo dello 0,2% a 110,43, dopo essere crollato a 110,10, il minimo dal 18 novembre.
Il cambio EUR/USD è in calo dello 0,13% a 1,0849, dopo aver toccato il massimo dall’11 novembre di 1,0905.
La sterlina scende dal massimo di un mese, con il cambio GBP/USD in calo a 1,2548, mentre i mercati attendono che il Primo Ministro britannico Theresa May attivi l’Articolo 50 del Trattato di Lisbona che da ufficialmente il via al processo di uscita dall’UE.
La sterlina è stabile contro l’euro, con il cambio EUR/GBP a 0,8647.
Il rand sudafricano segna un brusco calo contro il dollaro per il secondo giorno consecutivo, dopo la notizia che il ministro delle finanze Pravin Gordhan sarà sostituito durante il rimpasto del governo.
Il cambio USD/ZAR ha toccato i massimi di 13,10, e si è successivamente attestato a 12,99, in salita dell’1,98%, dopo essere schizzato ieri del 2,5%.