Investing.com – L’euro è sceso stamane contro la sterlina, dopo che il G-20 ha intimato ai leaders UE di impegnarsi ad aumentare la protezione contro il debito prima di cercare sostegno nel combattere la crisi.
Nel pomeriggio degli scambi europei, il cambio EUR/GBP ha toccato 0,8447 - il minimo della sessione – per poi attestarsi a 0,8452, in calo dello 0,26%.
Supporto a 0,8377, minimo del 22 febbraio e resistenza a 0,8505, massimo di venerdì e di 11settimane.
Il meeting G20 tra i 20 ministri delle finanze e banche centrali non è riuscito a far progressi sulla capacità di prestito del Fondo Monetario Internazionale, ed ha
ha comunicato ai leader UE, che ogni aiuto internazionale sarà subordinato all’ampliamento dell’attuale fondo di salvataggio.
La Germania resta discorde all’ampliamento del Meccanismo Europeo di Stabilità, il fondo di salvataggio permanente entrato in vigore quest’anno.
Nel corso della giornata il parlamento tedesco terrà una sessione straordinaria per votare sul secondo salvataggio della Grecia, già approvato la settimana scorsa dai ministri delle finanze della zona euro.
Il sentimento ha risentito della dichiarazione dell’agenzia di rating Moody’s, la quale ha dichiarato che, sebbene nel secondo salvataggio greco sia un grosso passo avanti, il rischio di un default rimane elevato.
I mercati restano cauti mentre si attende nel corso della giornata nel parlamento tedesco una sessione straordinaria per votare sul secondo salvataggio della Grecia di 130 miliardi di euro, approvato la settimana scorsa dai ministri delle finanze.
L’euro resta tuttavia supportato dall’attesa degli investitori verso la seconda operazione di liquidità della BCE, prevista per mercoledì, dopo l’operazione analoga della banca a dicembre.
L’euro è sceso contro il dollaro e contro lo yen, con EUR/USD giù dello 0,36% a 1,3399 ed EUR/JPY in calo dell’1,03% a 108,08.
L’Italia ha visto oggi gli interessi dei titoli a breve termine scendere al livello più basso degli ultimi 18 mesi, dopo aver venduto all’asta 8,75 milioni di titoli a sei mesi ad un rendimento dell’1,2%, contro l’1,97% dello scorso mese, e 3,5 milioni di euro a nove mesi ad un rendimento dell’1,29%.
Nel pomeriggio degli scambi europei, il cambio EUR/GBP ha toccato 0,8447 - il minimo della sessione – per poi attestarsi a 0,8452, in calo dello 0,26%.
Supporto a 0,8377, minimo del 22 febbraio e resistenza a 0,8505, massimo di venerdì e di 11settimane.
Il meeting G20 tra i 20 ministri delle finanze e banche centrali non è riuscito a far progressi sulla capacità di prestito del Fondo Monetario Internazionale, ed ha
ha comunicato ai leader UE, che ogni aiuto internazionale sarà subordinato all’ampliamento dell’attuale fondo di salvataggio.
La Germania resta discorde all’ampliamento del Meccanismo Europeo di Stabilità, il fondo di salvataggio permanente entrato in vigore quest’anno.
Nel corso della giornata il parlamento tedesco terrà una sessione straordinaria per votare sul secondo salvataggio della Grecia, già approvato la settimana scorsa dai ministri delle finanze della zona euro.
Il sentimento ha risentito della dichiarazione dell’agenzia di rating Moody’s, la quale ha dichiarato che, sebbene nel secondo salvataggio greco sia un grosso passo avanti, il rischio di un default rimane elevato.
I mercati restano cauti mentre si attende nel corso della giornata nel parlamento tedesco una sessione straordinaria per votare sul secondo salvataggio della Grecia di 130 miliardi di euro, approvato la settimana scorsa dai ministri delle finanze.
L’euro resta tuttavia supportato dall’attesa degli investitori verso la seconda operazione di liquidità della BCE, prevista per mercoledì, dopo l’operazione analoga della banca a dicembre.
L’euro è sceso contro il dollaro e contro lo yen, con EUR/USD giù dello 0,36% a 1,3399 ed EUR/JPY in calo dell’1,03% a 108,08.
L’Italia ha visto oggi gli interessi dei titoli a breve termine scendere al livello più basso degli ultimi 18 mesi, dopo aver venduto all’asta 8,75 milioni di titoli a sei mesi ad un rendimento dell’1,2%, contro l’1,97% dello scorso mese, e 3,5 milioni di euro a nove mesi ad un rendimento dell’1,29%.