Investing.com – L’euro è salito contro la sterlina stamane, dopo i dati economici deboli del Regno Unito che hanno rinnovato i timori di una recessione più lunga.
Durante la mattinata europea il cambio EUR/GBP ha toccato 0,8198, il massimo dal 25 aprile; successivamente il cambio si è attestato a 0,8180, in salita dello 0,30%.
Supporto a 0,8153, minimo della sessione e resistenza a 0,8203, massimo del 20 aprile.
L'indice Markit PMI manifatturiero è sceso a 50,5 ad aprile, da un 51,9 rivisto al ribasso di marzo, ma è rimasto al di sopra del 50,0 che separa la crescita dalla contrazione.
Gli analisti avevano previsto un calo dell'indice a 51,4 lo scorso mese.
Il report ha dichiarato che i nuovi ordini sono scesi al passo più veloce dal 2009, come risultato di un calo della domanda oltremare, particolarmente nella zona euro, il principale partner economico del Regno Unito.
L'inflazione dei prezzi di fabbrica ha toiccato il massimo di 7 mese, sebbene i costi manifatturieri siano saliti ad un passo più lento che a marzo.
Il report ha ampliato i già esistenti timori sulla crescita dell'economia britannica, dopo i dati della scorsa settimana che hanno mostrato che l'economia è entrata in recessione nel primo trimestre.
Gli investitori intanto sono cauti nello spingere l'euro troppo in alto, per via dei timori sulle previsioni economiche della zona euro, dopo i dati di ieri che hanno confermato la recessione in atto in Spagna nel primo trimestre, alimentando i timori che le misure di austerità possano inficiare la crescita economica nella zona euro.
Intanto gli investitori restano cauti evitando di spingere la moneta unica troppo in alto, in attesa delle elezioni del prossimo week end in Grecia e Francia e del meeting della BCE di giovedì.
L'euro è salito contro il dollaro e lo yen, con EUR/USD in salita dello 0,06% a 1,3247 ed EUR/JPY in salita dello 0,10% a 105,78.
Nel corso della giornata negli Stati Uniti l'ISM rilascerà un attesissimo report sull'attività manifatturiera.
Durante la mattinata europea il cambio EUR/GBP ha toccato 0,8198, il massimo dal 25 aprile; successivamente il cambio si è attestato a 0,8180, in salita dello 0,30%.
Supporto a 0,8153, minimo della sessione e resistenza a 0,8203, massimo del 20 aprile.
L'indice Markit PMI manifatturiero è sceso a 50,5 ad aprile, da un 51,9 rivisto al ribasso di marzo, ma è rimasto al di sopra del 50,0 che separa la crescita dalla contrazione.
Gli analisti avevano previsto un calo dell'indice a 51,4 lo scorso mese.
Il report ha dichiarato che i nuovi ordini sono scesi al passo più veloce dal 2009, come risultato di un calo della domanda oltremare, particolarmente nella zona euro, il principale partner economico del Regno Unito.
L'inflazione dei prezzi di fabbrica ha toiccato il massimo di 7 mese, sebbene i costi manifatturieri siano saliti ad un passo più lento che a marzo.
Il report ha ampliato i già esistenti timori sulla crescita dell'economia britannica, dopo i dati della scorsa settimana che hanno mostrato che l'economia è entrata in recessione nel primo trimestre.
Gli investitori intanto sono cauti nello spingere l'euro troppo in alto, per via dei timori sulle previsioni economiche della zona euro, dopo i dati di ieri che hanno confermato la recessione in atto in Spagna nel primo trimestre, alimentando i timori che le misure di austerità possano inficiare la crescita economica nella zona euro.
Intanto gli investitori restano cauti evitando di spingere la moneta unica troppo in alto, in attesa delle elezioni del prossimo week end in Grecia e Francia e del meeting della BCE di giovedì.
L'euro è salito contro il dollaro e lo yen, con EUR/USD in salita dello 0,06% a 1,3247 ed EUR/JPY in salita dello 0,10% a 105,78.
Nel corso della giornata negli Stati Uniti l'ISM rilascerà un attesissimo report sull'attività manifatturiera.