Investing.com – L’euro è salito contro lo yen questo martedì, la speculazione che la Banca Centrale Europea possa annunciare nuove misure per combattere la crisi della zona euro ha supportato la moneta unica, mentre gli investitori attendono una serie di vertici delle banche centrali.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/JPY ha toccato 96,26, il massimo giornaliero, successivamente il cambio si è attestato a 96,21, in salita dello 0,39%.
Supporto a 94,65, minimo del 26 luglio e resistenza a 97,32, massimo del 27 luglio.
Le aspettative verso l’annuncio di nuove misure da parte della BCE per arrestare la crisi del debito che imperversa nella zona euro, sono aumentate dopo che
il Presidente Mario Draghi si è impegnato a fare tutto il possibile per preservare la moneta unica.
Ma gli investitori restano cauti nel timore che la risposta della BCE sia inadeguata e che si ripercuota in maniera negativa sui mercati.
La Germania è contraria al concedere la licenza bancaria al fondo dio salvataggio della zona euro ed alla ripresa del programma di acquisti BCE.
I mercati attendono inoltre l’esito del meeting di politica monetaria della Federal Reserve previsto per questo mercoledì, nella speculazione un possibile intervento da parte della banca centrale.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che l’IPC della zona euro è rimasta invariata al 2,4% a luglio.
Report separati hanno mostrato che il tasso di disoccupazione della Germania è rimasto stabile al 6,8% a luglio, mentre quello italiano è salito al 10,8% a giugno, il massimo dal 1999.
Lo yen è stabile contro il dollaro, con USD/JPY in calo dello 0,02%, a 78,15.
In Giappone, i dati del governo hanno mostrato stamane che i guadagni medi sono diminuiti inaspettatamente a giugno, segnando -0,6% dopo il calo dell’1,1% del mese precedente. Gli analisti avevano previsto per il dato un aumento dello 0,1% nel mese di giugno.
I dati hanno fatto seguito ad un rapporto che ha mostrato un calo dell’attività manifatturiera nipponica, in territorio negativo per il secondo mese consecutivo a luglio.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sull’inflazione dei prezzi delle case, un report sulla fiducia dei consumatori ed i dati sull’attività manifatturiera nell’area di Chicago.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/JPY ha toccato 96,26, il massimo giornaliero, successivamente il cambio si è attestato a 96,21, in salita dello 0,39%.
Supporto a 94,65, minimo del 26 luglio e resistenza a 97,32, massimo del 27 luglio.
Le aspettative verso l’annuncio di nuove misure da parte della BCE per arrestare la crisi del debito che imperversa nella zona euro, sono aumentate dopo che
il Presidente Mario Draghi si è impegnato a fare tutto il possibile per preservare la moneta unica.
Ma gli investitori restano cauti nel timore che la risposta della BCE sia inadeguata e che si ripercuota in maniera negativa sui mercati.
La Germania è contraria al concedere la licenza bancaria al fondo dio salvataggio della zona euro ed alla ripresa del programma di acquisti BCE.
I mercati attendono inoltre l’esito del meeting di politica monetaria della Federal Reserve previsto per questo mercoledì, nella speculazione un possibile intervento da parte della banca centrale.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che l’IPC della zona euro è rimasta invariata al 2,4% a luglio.
Report separati hanno mostrato che il tasso di disoccupazione della Germania è rimasto stabile al 6,8% a luglio, mentre quello italiano è salito al 10,8% a giugno, il massimo dal 1999.
Lo yen è stabile contro il dollaro, con USD/JPY in calo dello 0,02%, a 78,15.
In Giappone, i dati del governo hanno mostrato stamane che i guadagni medi sono diminuiti inaspettatamente a giugno, segnando -0,6% dopo il calo dell’1,1% del mese precedente. Gli analisti avevano previsto per il dato un aumento dello 0,1% nel mese di giugno.
I dati hanno fatto seguito ad un rapporto che ha mostrato un calo dell’attività manifatturiera nipponica, in territorio negativo per il secondo mese consecutivo a luglio.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sull’inflazione dei prezzi delle case, un report sulla fiducia dei consumatori ed i dati sull’attività manifatturiera nell’area di Chicago.