Investing.com – L’euro è salito contro lo yen mercoledì, ma è rimasto vulnerabile nei timori per gli effetti dello stallo politico in Grecia e per un’eventuale uscita dalla zona euro.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/JPY ha toccato 102,71, il massimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 102,53, in salita dello 0,44%.
Supporto a 101,64, minimo dell’8 febbraio e resistenza a 103,36, massimo del 14 maggio.
L’euro si è ripreso dopo i forti cali della sessione odierna, ma persistono i timori per la minaccia di un uscita della Grecia dalla zona euro, con il paese costretto a tornare alle urne a giugno.
Tuttavia l’incertezza sul risultato delle prossime elezioni ha innescato le preoccupazione verso una possibile uscita del paese dalla zona euro a causa di un mancato accesso ai fondi internazionali.
I bond dei paesi periferici si sono ristabiliti dopo l’impennata di stamane, il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni sono rientrati al 6,34% dal 6,41%, mente i titoli analoghi italiani si sono stabiliti a 6,01%.
Intanto una relazione mostra che l’IPC della zona euro si attesta al 2,6% ad aprile, invariato rispetto al mese precedente.
Su base mensile l’IPC è salito dello 0,5% in linea con le aspettative dopo essere salito dell’1,3% a marzo.
In Giappone i dati hanno mostrato che il settore terziario è sceso più del previsto a marzo, segnando -0,6%, dopo una lettura piatta nel mese precedente. Gli analisti avevano previsto un calo dell’attività del settore terziario dello 0,3% a marzo.
Stamane il governo giapponese ha mostrato che gli ordini di macchinari ‘core’ in Giappone sono scesi meno del previsto a marzo, segnando -2,8% dopo l’aumento del 2,8% del mese precedente. Gli analisti avevano previsto un calo del 3,4% a marzo.
Lo yen è sceso anche contro il dollaro, con USD/JPY in salita dello 0,34%, a 80,46.
Nel corso della giornata è atteso un discorso del Presidente della BCE, Mario Draghi.
Sempre oggi gli USA rilasceranno i dati sulle concessioni edilizie, seguite dai report sulla capacità di utilizzo e sulla produzione industriale. Inoltre, la Federal Reserve pubblicherà i verbali del suo ultimo incontro di politica monetaria.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/JPY ha toccato 102,71, il massimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 102,53, in salita dello 0,44%.
Supporto a 101,64, minimo dell’8 febbraio e resistenza a 103,36, massimo del 14 maggio.
L’euro si è ripreso dopo i forti cali della sessione odierna, ma persistono i timori per la minaccia di un uscita della Grecia dalla zona euro, con il paese costretto a tornare alle urne a giugno.
Tuttavia l’incertezza sul risultato delle prossime elezioni ha innescato le preoccupazione verso una possibile uscita del paese dalla zona euro a causa di un mancato accesso ai fondi internazionali.
I bond dei paesi periferici si sono ristabiliti dopo l’impennata di stamane, il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni sono rientrati al 6,34% dal 6,41%, mente i titoli analoghi italiani si sono stabiliti a 6,01%.
Intanto una relazione mostra che l’IPC della zona euro si attesta al 2,6% ad aprile, invariato rispetto al mese precedente.
Su base mensile l’IPC è salito dello 0,5% in linea con le aspettative dopo essere salito dell’1,3% a marzo.
In Giappone i dati hanno mostrato che il settore terziario è sceso più del previsto a marzo, segnando -0,6%, dopo una lettura piatta nel mese precedente. Gli analisti avevano previsto un calo dell’attività del settore terziario dello 0,3% a marzo.
Stamane il governo giapponese ha mostrato che gli ordini di macchinari ‘core’ in Giappone sono scesi meno del previsto a marzo, segnando -2,8% dopo l’aumento del 2,8% del mese precedente. Gli analisti avevano previsto un calo del 3,4% a marzo.
Lo yen è sceso anche contro il dollaro, con USD/JPY in salita dello 0,34%, a 80,46.
Nel corso della giornata è atteso un discorso del Presidente della BCE, Mario Draghi.
Sempre oggi gli USA rilasceranno i dati sulle concessioni edilizie, seguite dai report sulla capacità di utilizzo e sulla produzione industriale. Inoltre, la Federal Reserve pubblicherà i verbali del suo ultimo incontro di politica monetaria.