Investing.com – L’euro è stabile contro lo yen, tradizionale bene rifugio, supportato sopra il minimo di undici anni e mezzo toccato venerdì, dopo che le autorità giapponesi hanno segnalato di essere pronti per contrastare l’apprezzamento dello yen.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio EUR/JPY ha toccato 96,77, il minimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 97,05, in salita dello 0,05%.
Supporto a 95,58, minimo di venerdì e minimo dal dicembre 2000, e resistenza a breve termine a 98,01, massimo dello scorso giovedì.
Gli investiti tori sono rimasti cauti dopo i dati rilasciati venerdì dal Dipartimento del Lavoro, che hanno mostrato che l’economia ha aggiunto solo 69.000 posti di lavoro il mese scorso, contro le aspettative di un aumento di 150.000, mentre il tasso di disoccupazione è salito all’8,2% dall’8,1%.
I dati deboli hanno aumentato i timori che la crisi della zona euro stia avendo un impatto negativo sulla crescita globale ed ha alimentato i timori sulla prospettiva di un terzo round di allentamento monetario dalla banca centrale statunitense.
Intanto, la richiesta di valuta rifugio è aumentata, nei timori che Madrid debba essere costretta a chiedere un salvataggio internazionale per via di costi finanziari insostenibili.
Stamane il Governatore della Banca del Giappone ha dichiarato che la Banca del Giappone stava monitorando l’impatto del recente apprezzamento dello yen sull’economia del paese orientato all’export.
Le dichiarazioni sono giunte dopo che la BoJ ha condotto il controllo del tasso venerdì, indicando che è ancora pronta ad intervenire sul mercato delle valute per contrastare l’eccessivo apprezzamento dello yen.
L’euro si è indebolito contro il dollaro e la sterlina, con il cambio EUR/USD in calo dello 0,03% vicino al minimo di 2 anni di 1,2430 ed EUR/GBP in calo dello 0,16% a 0,8080.
Infine, ci si attende che i volumi degli scambi siano ridotti quest’oggi, con i mercati del Regno Unito chiusi per festa nazionale.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio EUR/JPY ha toccato 96,77, il minimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 97,05, in salita dello 0,05%.
Supporto a 95,58, minimo di venerdì e minimo dal dicembre 2000, e resistenza a breve termine a 98,01, massimo dello scorso giovedì.
Gli investiti tori sono rimasti cauti dopo i dati rilasciati venerdì dal Dipartimento del Lavoro, che hanno mostrato che l’economia ha aggiunto solo 69.000 posti di lavoro il mese scorso, contro le aspettative di un aumento di 150.000, mentre il tasso di disoccupazione è salito all’8,2% dall’8,1%.
I dati deboli hanno aumentato i timori che la crisi della zona euro stia avendo un impatto negativo sulla crescita globale ed ha alimentato i timori sulla prospettiva di un terzo round di allentamento monetario dalla banca centrale statunitense.
Intanto, la richiesta di valuta rifugio è aumentata, nei timori che Madrid debba essere costretta a chiedere un salvataggio internazionale per via di costi finanziari insostenibili.
Stamane il Governatore della Banca del Giappone ha dichiarato che la Banca del Giappone stava monitorando l’impatto del recente apprezzamento dello yen sull’economia del paese orientato all’export.
Le dichiarazioni sono giunte dopo che la BoJ ha condotto il controllo del tasso venerdì, indicando che è ancora pronta ad intervenire sul mercato delle valute per contrastare l’eccessivo apprezzamento dello yen.
L’euro si è indebolito contro il dollaro e la sterlina, con il cambio EUR/USD in calo dello 0,03% vicino al minimo di 2 anni di 1,2430 ed EUR/GBP in calo dello 0,16% a 0,8080.
Infine, ci si attende che i volumi degli scambi siano ridotti quest’oggi, con i mercati del Regno Unito chiusi per festa nazionale.