Investing.com - I futures dell’oro sono in salita per il secondo giorno consecutivo questo lunedì e si staccano dai minimi di 34 mesi con gli investitori che tornano sui mercati alla ricerca di quotazioni più economiche.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad agosto sono stati scambiati a 1.244,35 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in salita dell’1,7% sulla giornata.
I prezzi Comex sono saliti dell’1,9% nella mattinata, al massimo giornaliero di 1.247,25 dollari l’oncia troy.
Supporto a 1.180,35 dollari l’oncia troy, minimo di venerdì e di 34 mesi e resistenza a 1.276,05, massimo dal 26 giugno.
Il metallo prezioso continua a salire grazie ai traders che hanno chiuso a prezzi più bassi dopo essersi spostati in territorio oversold, una manovra nota come posizione short.
I prezzi sono scesi venerdì a 1.180,35 dollari l’oncia troy, il minimo dal 3 agosto 2010.
Nel secondo trimestre il metallo prezioso ha perso circa il 23%, segnando il maggiore calo trimestrale nella speculazione che la Federal Reserve possa iniziare a ritirare il proprio programma di acquisti nei prossimi mesi.
Probabilmente i futures dell’oro segneranno un calo del 27% quest’anno, in tal caso si tratterebbe del peggiore calo dal 1981, dopo essere salito in ognuno degli ultimi 12 anni.
Il sentimento sui metalli preziosi è sceso negli ultimi mesi, nelle aspettative che la Fed possa presto iniziare a rallentare gli acquisti di bond.
L’andamento del prezzo dell’oro quest’anno ha seguito molto le aspettative sulla banca centrale statunitense e la conclusione anticipata del programma di allentamento.
I traders dell’oro attendono i dati USA di venerdì sull’occupazione non agricola per avere delle indicazioni sui progressi del mercato del lavoro.
Qualsiasi miglioramento nell’economia statunitense potrebbe confermare le aspettative di una riduzione dell’allentamento da parte della Federal Reserve nei prossimi mesi.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato +1,6% a 19,78 dollari l’oncia troy. Venerdì i futures dell’argento sono scesi al minimo di 18,18 dollari l’oncia troy, il minimo dal 24 agosto 2010.
I prezzi del rame sono andati sotto pressione nei timori per una crisi di liquidità nel sistema finanziario cinese e per il rallentamento della crescita economica globale.
Il rame con consegna a settembre è salito dell’1,9% a 3,116 dollari la libbra.
L’aumento è giunto nonostante i crescenti timori per un rallentamento dell’economia cinese.
L’indice PMI manifatturiero è salito a 50,1 a giugno, contro le aspettative di una lettura a 50,0, in seguito alla lettura di 50,8 a maggio.
L’indice cinese PMI manifatturiero della HSBC è sceso al minimo di nove mesi di 48,2 a giugno, contro una lettura di 48,3 e sotto il livello di 50 che separa contrazione da espansione.
La Cina è il principale consumatore mondiale di rame e lo scorso anno ha rappresentato il 40% del consumo globale.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad agosto sono stati scambiati a 1.244,35 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in salita dell’1,7% sulla giornata.
I prezzi Comex sono saliti dell’1,9% nella mattinata, al massimo giornaliero di 1.247,25 dollari l’oncia troy.
Supporto a 1.180,35 dollari l’oncia troy, minimo di venerdì e di 34 mesi e resistenza a 1.276,05, massimo dal 26 giugno.
Il metallo prezioso continua a salire grazie ai traders che hanno chiuso a prezzi più bassi dopo essersi spostati in territorio oversold, una manovra nota come posizione short.
I prezzi sono scesi venerdì a 1.180,35 dollari l’oncia troy, il minimo dal 3 agosto 2010.
Nel secondo trimestre il metallo prezioso ha perso circa il 23%, segnando il maggiore calo trimestrale nella speculazione che la Federal Reserve possa iniziare a ritirare il proprio programma di acquisti nei prossimi mesi.
Probabilmente i futures dell’oro segneranno un calo del 27% quest’anno, in tal caso si tratterebbe del peggiore calo dal 1981, dopo essere salito in ognuno degli ultimi 12 anni.
Il sentimento sui metalli preziosi è sceso negli ultimi mesi, nelle aspettative che la Fed possa presto iniziare a rallentare gli acquisti di bond.
L’andamento del prezzo dell’oro quest’anno ha seguito molto le aspettative sulla banca centrale statunitense e la conclusione anticipata del programma di allentamento.
I traders dell’oro attendono i dati USA di venerdì sull’occupazione non agricola per avere delle indicazioni sui progressi del mercato del lavoro.
Qualsiasi miglioramento nell’economia statunitense potrebbe confermare le aspettative di una riduzione dell’allentamento da parte della Federal Reserve nei prossimi mesi.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato +1,6% a 19,78 dollari l’oncia troy. Venerdì i futures dell’argento sono scesi al minimo di 18,18 dollari l’oncia troy, il minimo dal 24 agosto 2010.
I prezzi del rame sono andati sotto pressione nei timori per una crisi di liquidità nel sistema finanziario cinese e per il rallentamento della crescita economica globale.
Il rame con consegna a settembre è salito dell’1,9% a 3,116 dollari la libbra.
L’aumento è giunto nonostante i crescenti timori per un rallentamento dell’economia cinese.
L’indice PMI manifatturiero è salito a 50,1 a giugno, contro le aspettative di una lettura a 50,0, in seguito alla lettura di 50,8 a maggio.
L’indice cinese PMI manifatturiero della HSBC è sceso al minimo di nove mesi di 48,2 a giugno, contro una lettura di 48,3 e sotto il livello di 50 che separa contrazione da espansione.
La Cina è il principale consumatore mondiale di rame e lo scorso anno ha rappresentato il 40% del consumo globale.