Investing.com – L’euro ha riperso il terreno recuperato contro il dollaro, staccandosi dal massimo giornaliero dopo le dichiarazioni del Presidente BCE Mario Draghi in seguito al vertice di politica monetaria.
Nel pomeriggio degli scambi europei, il cambio EUR/USD si è staccato da 1,2527, il massimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 1,2452, in salita dello 0,02%.
Supporto a 1,2385, minimo del 4 giugno e resistenza a 1,2541, massimo di martedì.
L’euro è andato sotto pressione dopo che il Presidente BCE Mario Draghi ha dichiarato che le previsioni economiche includono rischi al ribasso, aggiungendo che gli indicatori del secondo trimestre puntano ad un calo della crescita nella zona euro.
Draghi ha aggiunto che le principali operazioni di rifinanziamento continueranno ad essere condotte per tutto il tempo necessario, estendendo le operazioni fino al 15 gennaio 2013.
Le dichiarazioni fanno seguito alla decisione della BCE di lasciare il tasso di interesse invariato all’1%, in una decisione ampiamente prevista.
Gli investitori sono rimasti cauti dopo che la Spagna ha annunciato la chiusura dei mercati del credito, rinnovando i timori che Madrid sarà costretta a chiedere un salvataggio internazionale; intanto continuano a pesare le elezioni del 17 giugno.
I dati rivisiti di oggi hanno mostrato che l’economia nella zona euro è rimasta stagnante nel primo trimestre, in linea con le aspettative, ma il PIL si è contratto ad un tasso annuo dello 0,1% nel primo trimestre, contro una lettura piatta.
Un secondo report ha mostrato che in Germania la produzione industriale è scesa del 2,2%
ad aprile, superando le aspettative per un calo dell’1%, alimentando i timori sull’impatto della crisi del debito sovrano nella principale economia della zona euro.
L’euro è sceso contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,51% a 0,8052.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sull’attività non manifatturiera, seguiti dai dati sulle scorte di greggio, mentre la Federal Reserv rilascerà il suo Libro Beige.
Nel pomeriggio degli scambi europei, il cambio EUR/USD si è staccato da 1,2527, il massimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 1,2452, in salita dello 0,02%.
Supporto a 1,2385, minimo del 4 giugno e resistenza a 1,2541, massimo di martedì.
L’euro è andato sotto pressione dopo che il Presidente BCE Mario Draghi ha dichiarato che le previsioni economiche includono rischi al ribasso, aggiungendo che gli indicatori del secondo trimestre puntano ad un calo della crescita nella zona euro.
Draghi ha aggiunto che le principali operazioni di rifinanziamento continueranno ad essere condotte per tutto il tempo necessario, estendendo le operazioni fino al 15 gennaio 2013.
Le dichiarazioni fanno seguito alla decisione della BCE di lasciare il tasso di interesse invariato all’1%, in una decisione ampiamente prevista.
Gli investitori sono rimasti cauti dopo che la Spagna ha annunciato la chiusura dei mercati del credito, rinnovando i timori che Madrid sarà costretta a chiedere un salvataggio internazionale; intanto continuano a pesare le elezioni del 17 giugno.
I dati rivisiti di oggi hanno mostrato che l’economia nella zona euro è rimasta stagnante nel primo trimestre, in linea con le aspettative, ma il PIL si è contratto ad un tasso annuo dello 0,1% nel primo trimestre, contro una lettura piatta.
Un secondo report ha mostrato che in Germania la produzione industriale è scesa del 2,2%
ad aprile, superando le aspettative per un calo dell’1%, alimentando i timori sull’impatto della crisi del debito sovrano nella principale economia della zona euro.
L’euro è sceso contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,51% a 0,8052.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sull’attività non manifatturiera, seguiti dai dati sulle scorte di greggio, mentre la Federal Reserv rilascerà il suo Libro Beige.