Investing.com – L’euro ha esteso le perdite contro il dollaro stamane, in seguito alle dichiarazioni del ministro del tesoro spagnolo, mentre i dati deboli hanno sottolineato i timori sul peggiorare della crisi nella zona euro.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,2511, il minimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 1,2422, in calo dello 0,60%.
Supporto a 1,2335, minimo di giovedì e resistenza a 1,2508, massimo della sessione.
L’euro si è indebolito dopo che il ministro del tesoro spagnolo, Cristobal Montoro, ha dichiarato che i mercati finanziari erano attualmente chiusi per via dell’alto livello dei rendimenti dei titoli.
Il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è salito ai massimi dell’era dell’euro nelle ultime settimane, vicino alla soglia del 7%, ritenuta insostenibile nel lungo termine, rinnovando i timori che Madrid sarà costretta a chiedere un salvataggio internazionale per sostenere il proprio fragile sistema bancario.
Intanto i dati rivisti hanno mostrato che il settore dei servizi nella zona euro si è contratto ad un passo più lento di quanto inizialmente previsto a maggio, al ritmo più veloce da giugno 2009.
L’indice del settore dei servizi ha segnato una lettura di 46,7 a maggio, contro una stima preliminare di 46,5, ma al di sotto del livello chiave di 50.
I dati ufficiali hanno mostrato che in Germania gli ordini di fabbrica sono scesi dell’1,9% ad aprile, superando le aspettative per un calo dell’1%, alimentando i timori sull’impatto della crisi del debito sovrano nella principale economia della zona euro.
Un secondo report ha mostrato che le vendite al dettaglio sono scese dell’1% ad aprile, contro le aspettative di un calo dello 0,1%.
L’euro era salito nella sessione contro il dollaro, nelle speranze di una svolta nel corso di una teleconferenza di emergenza tra i ministri delle finanze del gruppo dei G7 per discutere la crisi della zona euro, al suo terzo anno.
L’euro è sceso contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,34% a 0,8095, ed è sceso contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,72% a 97,20.
Negli USA l’ISM rilascerà il report sull’attività non manifatturiera.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,2511, il minimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 1,2422, in calo dello 0,60%.
Supporto a 1,2335, minimo di giovedì e resistenza a 1,2508, massimo della sessione.
L’euro si è indebolito dopo che il ministro del tesoro spagnolo, Cristobal Montoro, ha dichiarato che i mercati finanziari erano attualmente chiusi per via dell’alto livello dei rendimenti dei titoli.
Il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è salito ai massimi dell’era dell’euro nelle ultime settimane, vicino alla soglia del 7%, ritenuta insostenibile nel lungo termine, rinnovando i timori che Madrid sarà costretta a chiedere un salvataggio internazionale per sostenere il proprio fragile sistema bancario.
Intanto i dati rivisti hanno mostrato che il settore dei servizi nella zona euro si è contratto ad un passo più lento di quanto inizialmente previsto a maggio, al ritmo più veloce da giugno 2009.
L’indice del settore dei servizi ha segnato una lettura di 46,7 a maggio, contro una stima preliminare di 46,5, ma al di sotto del livello chiave di 50.
I dati ufficiali hanno mostrato che in Germania gli ordini di fabbrica sono scesi dell’1,9% ad aprile, superando le aspettative per un calo dell’1%, alimentando i timori sull’impatto della crisi del debito sovrano nella principale economia della zona euro.
Un secondo report ha mostrato che le vendite al dettaglio sono scese dell’1% ad aprile, contro le aspettative di un calo dello 0,1%.
L’euro era salito nella sessione contro il dollaro, nelle speranze di una svolta nel corso di una teleconferenza di emergenza tra i ministri delle finanze del gruppo dei G7 per discutere la crisi della zona euro, al suo terzo anno.
L’euro è sceso contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,34% a 0,8095, ed è sceso contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,72% a 97,20.
Negli USA l’ISM rilascerà il report sull’attività non manifatturiera.