Investing.com – L’euro è sceso contro il dollaro quest’oggi, in seguito ai forti dati USA sul settore manifatturiero che hanno alimentato l’appeal del biglietto verde; intanto crescono i timori per la crisi del debito della zona euro.
Nelle prime fasi degli scambi statunitensi il cambio EUR/USD ha toccato 1,3279, il minimo da giovedì; successivamente il cambio si è attestato a 1,3308, in calo dello 0,31%.
Supporto a 1,3276, minimo del 28 marzo e resistenza a 1,3384, massimo del 27 marzo e di un mese.
L’impennata del biglietto verde è iniziata dopo la pubblicazione di un rapporto, dell’ISM, il quale ha dichiarato che il suo indice dei responsabili degli acquisti è salito di 1,0 punto a 53,4 a marzo da 52,4 a febbraio, contro le aspettative di un aumento a 53,0.
Contro l’euro invece i dati rivisti che mostrano che l’attività manifatturiera della zona euro si ferma ad un minimo di tre mesi a marzo, in territorio negativo per l’ottavo mese consecutivo.
Tuttavia l’indice PMI manifatturiero della zona euro resta al minimo di tre mesi a marzo, a 47,7, in linea con le aspettative.
Altri dati ufficiali dioggi hanno mostrato un aumento del tasso di disoccupazione nella zona euro che tocca il record del 10,8% a febbraio, dalla lettura precedente di gennaio del 10,7%, in linea con le aspettative.
L’euro è sceso nei confronti della sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,22% a 0,8311, ed EUR/JPY in calo dell’ 1,04% a 109,43.
Ma l’euro ha avuto il supporto dai dati ufficiali cinesi rilasciati ieri hanno mostrato che l’indice PMI dei direttori degli acquisiti manifatturieri è salito al massimo di 11 mesi, allentando i timori di un rallentamento della seconda economia mondiale.
Nelle prime fasi degli scambi statunitensi il cambio EUR/USD ha toccato 1,3279, il minimo da giovedì; successivamente il cambio si è attestato a 1,3308, in calo dello 0,31%.
Supporto a 1,3276, minimo del 28 marzo e resistenza a 1,3384, massimo del 27 marzo e di un mese.
L’impennata del biglietto verde è iniziata dopo la pubblicazione di un rapporto, dell’ISM, il quale ha dichiarato che il suo indice dei responsabili degli acquisti è salito di 1,0 punto a 53,4 a marzo da 52,4 a febbraio, contro le aspettative di un aumento a 53,0.
Contro l’euro invece i dati rivisti che mostrano che l’attività manifatturiera della zona euro si ferma ad un minimo di tre mesi a marzo, in territorio negativo per l’ottavo mese consecutivo.
Tuttavia l’indice PMI manifatturiero della zona euro resta al minimo di tre mesi a marzo, a 47,7, in linea con le aspettative.
Altri dati ufficiali dioggi hanno mostrato un aumento del tasso di disoccupazione nella zona euro che tocca il record del 10,8% a febbraio, dalla lettura precedente di gennaio del 10,7%, in linea con le aspettative.
L’euro è sceso nei confronti della sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,22% a 0,8311, ed EUR/JPY in calo dell’ 1,04% a 109,43.
Ma l’euro ha avuto il supporto dai dati ufficiali cinesi rilasciati ieri hanno mostrato che l’indice PMI dei direttori degli acquisiti manifatturieri è salito al massimo di 11 mesi, allentando i timori di un rallentamento della seconda economia mondiale.