Investing.com – L’euro è in calo contro il dollaro statunitense questo martedì, in seguito al rilascio di dati nella zona euro piuttosto deludenti che hanno alimentato i timori sulla forza della ripresa nell’area.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,2825, il minimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,2831, in calo dello 0,14%.
Supporto a 1,2770, minimo di lunedì e resistenza a 1,2888, massimo del 26 marzo.
I dati ufficiali hanno mostrato che la disoccupazione nella zona euro è salito al massimo record di 12% a febbraio contro una stima iniziale di dell’11,9% a gennaio, in salita rispetto al 12%.
Nella zona euro i dati rivisti hanno mostrato che l’indice PMI manifatturiero dell’area è salito a 46,8 a marzo, da una lettura finale di 46,6 nel mese precedente, sotto il 50 che separa la crescita dalla contrazione.
L’indice manifatturiero della Germania è sceso in territorio di contrazione, in calo a 49 a marzo da una lettura di 50,3 a febbraio, per via del calo dei nuovi ordini, alimentando i dubbi sulla forza della ripresa della zona euro nel primo trimestre.
Il sentimento sulla moneta unica è rimasto fragile per via dei timori sulle potenziali conseguenze del salvataggio di Cipro.
Gli investitori sono rimasti cauti in attesa dell’esito del vertice BCE di giovedì.
Non si prevedono variazioni nella politica monetaria, ma gli investitori attendono le dichiarazioni del Presidente Mario Draghi durante la conferenza stampa post vertice.
L’euro è salito contro la sterlina, con EUR/GBP in salita dello 0,28% a 0,8459 ma è scesa contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,08% a 119,70.
La sterlina si è indebolita dopo l’indice PMI manifatturiero del Regno Unito salito a 48,3 a marzo dal 47,9 di febbraio, ma è sceso rispetto alle aspettative di una lettura di 48,5.
I dati deboli hanno alimentato i timori sul prospetto di una tripla recessione e le conseguenti aspettative che la Banca d’Inghilterra possa ricominciare il programma di acquisto di bond questa settimana.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,2825, il minimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,2831, in calo dello 0,14%.
Supporto a 1,2770, minimo di lunedì e resistenza a 1,2888, massimo del 26 marzo.
I dati ufficiali hanno mostrato che la disoccupazione nella zona euro è salito al massimo record di 12% a febbraio contro una stima iniziale di dell’11,9% a gennaio, in salita rispetto al 12%.
Nella zona euro i dati rivisti hanno mostrato che l’indice PMI manifatturiero dell’area è salito a 46,8 a marzo, da una lettura finale di 46,6 nel mese precedente, sotto il 50 che separa la crescita dalla contrazione.
L’indice manifatturiero della Germania è sceso in territorio di contrazione, in calo a 49 a marzo da una lettura di 50,3 a febbraio, per via del calo dei nuovi ordini, alimentando i dubbi sulla forza della ripresa della zona euro nel primo trimestre.
Il sentimento sulla moneta unica è rimasto fragile per via dei timori sulle potenziali conseguenze del salvataggio di Cipro.
Gli investitori sono rimasti cauti in attesa dell’esito del vertice BCE di giovedì.
Non si prevedono variazioni nella politica monetaria, ma gli investitori attendono le dichiarazioni del Presidente Mario Draghi durante la conferenza stampa post vertice.
L’euro è salito contro la sterlina, con EUR/GBP in salita dello 0,28% a 0,8459 ma è scesa contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,08% a 119,70.
La sterlina si è indebolita dopo l’indice PMI manifatturiero del Regno Unito salito a 48,3 a marzo dal 47,9 di febbraio, ma è sceso rispetto alle aspettative di una lettura di 48,5.
I dati deboli hanno alimentato i timori sul prospetto di una tripla recessione e le conseguenti aspettative che la Banca d’Inghilterra possa ricominciare il programma di acquisto di bond questa settimana.