Investing.com – L’euro è in calo contro il dollaro statunitense questo giovedì, nonostante i dati positivi sull’occupazione tedesca, con i timori sul debito statunitense che continua a pesare.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,3088, il massimo dal 14 dicembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,3096, in calo dello 0,68%.
Supporto a 1,3067, minimo del 14 dicembre e resistenza a breve termine a 1,3191, massimo della seduta.
L’euro non ha risentito molto dei dati ufficiali che mostrano che il numero dei disoccupati in Germania è salito meno del previsto a novembre, in salita di 3.000 unità dopo l’aumento di 5.000 registrato il mese precedente.
Gli analisti avevano previsto che il numero di disoccupati salisse di 10.000 a novembre.
Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato 6,9% a novembre, in linea con le aspettative.
Gli investitori restano cauti sulle previsioni a lungo termine, con i negoziati sull’aumento del tetto massimo del debito che inizieranno a febbraio.
Il sentimento dei mercati si è risollevato ieri, dopo che i decisori USA hanno trovato ieri un compromesso per evitare il precipizio fiscale, bloccando una serie di aumenti di tasse e taglio alla spesa pubblica che avrebbero potuto trascinare l’economia statunitense in recessione.
L’euro è in calo contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,09% a 0,8105.
Il gruppo di ricerche Markit ed il Chartered Institute of Purchasing & Supply hanno dichiarato che il loro indice PMI relativo alle costruzioni è sceso ad un destagionalizzato 48,7 a dicembre da una lettura di 49,3 a Novembre, scendendo al minimo di sei mesi.
Gli economisti avevano previsto che l’l’indice sarebbe salito a 49,5 lo scorso mese.
Gli Stati Uniti rilasceranno un report sulle buste paga non agricole, nonché il report settimanale sulle richieste di sussidio di disoccupazione. Inoltre, la Federal Reserve pubblicherà i verbali dell’ultimo vertice di politica.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,3088, il massimo dal 14 dicembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,3096, in calo dello 0,68%.
Supporto a 1,3067, minimo del 14 dicembre e resistenza a breve termine a 1,3191, massimo della seduta.
L’euro non ha risentito molto dei dati ufficiali che mostrano che il numero dei disoccupati in Germania è salito meno del previsto a novembre, in salita di 3.000 unità dopo l’aumento di 5.000 registrato il mese precedente.
Gli analisti avevano previsto che il numero di disoccupati salisse di 10.000 a novembre.
Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato 6,9% a novembre, in linea con le aspettative.
Gli investitori restano cauti sulle previsioni a lungo termine, con i negoziati sull’aumento del tetto massimo del debito che inizieranno a febbraio.
Il sentimento dei mercati si è risollevato ieri, dopo che i decisori USA hanno trovato ieri un compromesso per evitare il precipizio fiscale, bloccando una serie di aumenti di tasse e taglio alla spesa pubblica che avrebbero potuto trascinare l’economia statunitense in recessione.
L’euro è in calo contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,09% a 0,8105.
Il gruppo di ricerche Markit ed il Chartered Institute of Purchasing & Supply hanno dichiarato che il loro indice PMI relativo alle costruzioni è sceso ad un destagionalizzato 48,7 a dicembre da una lettura di 49,3 a Novembre, scendendo al minimo di sei mesi.
Gli economisti avevano previsto che l’l’indice sarebbe salito a 49,5 lo scorso mese.
Gli Stati Uniti rilasceranno un report sulle buste paga non agricole, nonché il report settimanale sulle richieste di sussidio di disoccupazione. Inoltre, la Federal Reserve pubblicherà i verbali dell’ultimo vertice di politica.