Investing.com – L’euro è sceso contro il dollaro, vicino al minimo si quasi 2 anni, con i timori sulla zona euro che sovrastano le aspettative per un maggiore allentamento quantitativo dalla Federal Reserve dopo i dati deboli sull’occupazione USA rilasciati venerdì.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,2386, il minimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 1,2402, in calo dello 0,26%.
Supporto a 1,2287, minimo di venerdì e di 22 mesi e resistenza a breve termine a 1,2455, massimo di venerdì.
I dati rilasciati venerdì dal Dipartimento del Lavoro hanno mostrato che l’economia ha aggiunto solo 69.000 posti di lavoro il mese scorso, contro le aspettative di un aumento di 150.000, mentre il tasso di disoccupazione è salito all’8,2% dall’8,1%.
I dati sorprendentemente deboli hanno aumentato i timori che la crisi della zona euro stia avendo un impatto negativo sulla crescita globale ed ha alimentato i timori sulla prospettiva di un terzo round di allentamento monetario dalla banca centrale statunitense.
Il sentimento sull’euro è rimasto negativo, nei timori che Madrid debba essere costretta a chiedere un salvataggio internazionale per via di costi finanziari insostenibili.
L’euro è sceso contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,22% a 0,8075, ed è rimasta pressoché invariato contro lo yen, con EUR/JPY in salita dello 0,01% a 97,01.
Lo yen è rimasto stabile dopo che il Giappone si è detto pronto ad intervenire per allentare i forti guadagni della moneta, al fine di proteggere l’economia del paese trainata dalle esportazioni.
Infine, ci si attende che i volumi degli scambi siano ridotti quest’oggi, con i mercati del Regno Unito chiusi per festa nazionale.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,2386, il minimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 1,2402, in calo dello 0,26%.
Supporto a 1,2287, minimo di venerdì e di 22 mesi e resistenza a breve termine a 1,2455, massimo di venerdì.
I dati rilasciati venerdì dal Dipartimento del Lavoro hanno mostrato che l’economia ha aggiunto solo 69.000 posti di lavoro il mese scorso, contro le aspettative di un aumento di 150.000, mentre il tasso di disoccupazione è salito all’8,2% dall’8,1%.
I dati sorprendentemente deboli hanno aumentato i timori che la crisi della zona euro stia avendo un impatto negativo sulla crescita globale ed ha alimentato i timori sulla prospettiva di un terzo round di allentamento monetario dalla banca centrale statunitense.
Il sentimento sull’euro è rimasto negativo, nei timori che Madrid debba essere costretta a chiedere un salvataggio internazionale per via di costi finanziari insostenibili.
L’euro è sceso contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,22% a 0,8075, ed è rimasta pressoché invariato contro lo yen, con EUR/JPY in salita dello 0,01% a 97,01.
Lo yen è rimasto stabile dopo che il Giappone si è detto pronto ad intervenire per allentare i forti guadagni della moneta, al fine di proteggere l’economia del paese trainata dalle esportazioni.
Infine, ci si attende che i volumi degli scambi siano ridotti quest’oggi, con i mercati del Regno Unito chiusi per festa nazionale.