Investing.com – L’euro è salito contro il dollaro stamane, staccandosi dal minimo di 4 mesi, ma la moneta unica è rimasta vulnerabile nei timori che una possibile uscita del paese dalla zona euro possa mettere pressione sugli altri membri del blocco.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,2749, il massimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 1,2740, in salita dello 0,19%.
Supporto a 1,2680, minimo di mercoledì e resistenza a 1,2789, massimo dell’11 gennaio.
La situazione politica ad Atene continua a pesare sulla moneta unica, nei timori che le conseguenze di un’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro sugli altri paesi come Italia e Spagna.
Il president della World Bank, Robert Zoellick, ha dichiarato che l’uscita della Grecia potrebbe minare alla fiducia nella zona euro, innescando una nuova crisi di liquidità.
Inoltre, la Banca Centrale Europea ha smesso di inviare liquidità ad una serie di banche greche seriamente sottocapitalizzate, spostandole in un programma di supporto di liquidità d’emergenza.
Intanto il biglietto verde è andato sotto pressione dopo che i policymakers della Federal Reserve si sono detti aperti verso nuovi sforzi per stimolare l’economia USA in caso di crescita ridotta o nuove minacce alla crescita.
I verbali del meeting di politica monetaria del 24-25 aprile della Federal Reserve hanno mostrato che “diversi membri” hanno ritenuto necessario un intervento nel caso la ripresa dovesse perdere lo slancio o i rischi dell’economia siano preoccupanti.
L’euro è salito contro la sterlina, con EUR/GBP in salita dello 0,19% a 0,8007.
I mercati in Francia e Germania oggi saranno chiusi per festività nazionale.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione, seguita da un report sull’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,2749, il massimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 1,2740, in salita dello 0,19%.
Supporto a 1,2680, minimo di mercoledì e resistenza a 1,2789, massimo dell’11 gennaio.
La situazione politica ad Atene continua a pesare sulla moneta unica, nei timori che le conseguenze di un’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro sugli altri paesi come Italia e Spagna.
Il president della World Bank, Robert Zoellick, ha dichiarato che l’uscita della Grecia potrebbe minare alla fiducia nella zona euro, innescando una nuova crisi di liquidità.
Inoltre, la Banca Centrale Europea ha smesso di inviare liquidità ad una serie di banche greche seriamente sottocapitalizzate, spostandole in un programma di supporto di liquidità d’emergenza.
Intanto il biglietto verde è andato sotto pressione dopo che i policymakers della Federal Reserve si sono detti aperti verso nuovi sforzi per stimolare l’economia USA in caso di crescita ridotta o nuove minacce alla crescita.
I verbali del meeting di politica monetaria del 24-25 aprile della Federal Reserve hanno mostrato che “diversi membri” hanno ritenuto necessario un intervento nel caso la ripresa dovesse perdere lo slancio o i rischi dell’economia siano preoccupanti.
L’euro è salito contro la sterlina, con EUR/GBP in salita dello 0,19% a 0,8007.
I mercati in Francia e Germania oggi saranno chiusi per festività nazionale.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione, seguita da un report sull’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia.