Investing.com – L’euro ha cancellato i guadagni di stamane contro il dollaro USA, in seguito all’asta di titoli di stato che ha incontrato una forte richiesta ma che ha visto i rendimenti salire vertiginosamente, mentre gli investitori attendono i dati USA su inflazione e occupazione.
Il cambio EUR/USD ha toccato nel pomeriggio europeo 1,2588, il massimo della sessione per poi attestarsi 1,2559, in salita dello 0,03%.
Supporto a 1,2441, minimo di martedì e resistenza a 1,2667, massimo di lunedì e di quasi tre settimane.
L’Italia ha venduto all’asta l’intera somma di 4,5 miliardi di euro, ma il rendimento dei titoli a 3 anni è salito al massimo livello da dicembre.
L’Italia ha venduto all’asta 3 miliardi di titoli di stato a 3 anni, ad un rendimento medio del 5,30%, decisamente più alto del 3,91% del mese scorso.
L’Italia ha venduto inoltre 837 milioni titoli di stato a 8 anni, ad un rendimento medio del 6,13%, contro il 5,33% del mese scorso e infine 627 milioni titoli di stato a 7 anni, ad un rendimento medio del 5,21% a maggio.
Intanto il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è salito al 6,94%, poco dopo aver superato la soglia critica del 7%, considerata insostenibile nel lungo termine.
Ieri Moody’s ha declassato il rating del credito spagnolo di 3 livelli, al di sopra dello “junk” ed ha avvertito che sono probabili nuovi tagli alimentando i timori sulla crisi del settore bancario del paese.
Intanto il sentimento sull’euro resta fragile, in vista delle attesissime elezioni che si terranno in Grecia questa domenica e che, nel caso di vittoria dei partiti anti salvataggio, potrebbe tradursi nell’uscita del paese nella zona euro.
L’euro è salito contro la sterlina, con EUR/GBP in salita dello 0,05% a 0,8101, ed è sceso contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,21% a 99,58
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati ufficiali sull’IPC ed un report sulle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione.
Il cambio EUR/USD ha toccato nel pomeriggio europeo 1,2588, il massimo della sessione per poi attestarsi 1,2559, in salita dello 0,03%.
Supporto a 1,2441, minimo di martedì e resistenza a 1,2667, massimo di lunedì e di quasi tre settimane.
L’Italia ha venduto all’asta l’intera somma di 4,5 miliardi di euro, ma il rendimento dei titoli a 3 anni è salito al massimo livello da dicembre.
L’Italia ha venduto all’asta 3 miliardi di titoli di stato a 3 anni, ad un rendimento medio del 5,30%, decisamente più alto del 3,91% del mese scorso.
L’Italia ha venduto inoltre 837 milioni titoli di stato a 8 anni, ad un rendimento medio del 6,13%, contro il 5,33% del mese scorso e infine 627 milioni titoli di stato a 7 anni, ad un rendimento medio del 5,21% a maggio.
Intanto il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è salito al 6,94%, poco dopo aver superato la soglia critica del 7%, considerata insostenibile nel lungo termine.
Ieri Moody’s ha declassato il rating del credito spagnolo di 3 livelli, al di sopra dello “junk” ed ha avvertito che sono probabili nuovi tagli alimentando i timori sulla crisi del settore bancario del paese.
Intanto il sentimento sull’euro resta fragile, in vista delle attesissime elezioni che si terranno in Grecia questa domenica e che, nel caso di vittoria dei partiti anti salvataggio, potrebbe tradursi nell’uscita del paese nella zona euro.
L’euro è salito contro la sterlina, con EUR/GBP in salita dello 0,05% a 0,8101, ed è sceso contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,21% a 99,58
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati ufficiali sull’IPC ed un report sulle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione.