Investing.com – L’euro è in salita contro il dollaro stamane, ma resta vicino al minimo di 3 mesi e mezzo; continuano a pesare i timori sulla situazione politica incerta in Grecia che si ripercuotono negativamente sulla fiducia degli investitori.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/USD ha toccato 1,2968, il massimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 1,2968, in salita dello 0,16%.
Supporto a 1,2886, minimo del 20 gennaio e resistenza a 1,3006, massimo di mercoledì.
Il sentimento sull’euro è rimasto vulnerabile dopo la decisione della BCE di tagliare le previsioni di crescita del PIL 2012 a -0,2% da -0,1%, nel report mensile pubblicato stamane; persistono dunque i rischi nelle previsioni economiche.
Il report è giunto dopo che Alexis Tsipras, leader del secondo partito greco, Syriza, ha fallito il tentativo di formare un nuovo governo, facendo aumentare la probabilità di nuove elezioni a così breve distanza, a spingendo i governi europei a trattenere la prossima tranche del salvataggio internazionale, attesa per martedì prossimo.
Il leader socialista Evangelos Venizelos effettuerà domani un ultimo tentativo di formare un nuovo governo nella giornata di domani, ma le possibilità sono piuttosto esigue.
Intanto è sotto osservazione il settore bancario spagnolo, dopo che la Banca di Spagna ha ricevuto uan richiesta formale di finanziare Bankia, il quarto gruppo bancario del paese.
Il rendimento dei titoli a 10 anni ha superato il 6% negli scambi europei, al livello più alto da dicembre, riflettendo il timore degli investitori sugli asset più rischiosi.
L’euro è vicino al minimo di 3 anni e mezzo contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,11% a 0,8007.
La Banca d’Incghilterra ha dichiarato che era manterrà il tasso di interesse di riferimento allo 0,50%, con una mossa ampiamente prevista. La banca ha inoltre dichiarato che manterrà il programma di acquisiti a 325 miliardi di sterline, dopo l’ incremento di 50 miliardi di sterline di febbraio.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulla bilancia commerciale seguita dai report governativi sulle richieste di disoccupazione e sui prezzi all’importazione. Inoltre, è atteso per oggi una dichiarazione del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/USD ha toccato 1,2968, il massimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 1,2968, in salita dello 0,16%.
Supporto a 1,2886, minimo del 20 gennaio e resistenza a 1,3006, massimo di mercoledì.
Il sentimento sull’euro è rimasto vulnerabile dopo la decisione della BCE di tagliare le previsioni di crescita del PIL 2012 a -0,2% da -0,1%, nel report mensile pubblicato stamane; persistono dunque i rischi nelle previsioni economiche.
Il report è giunto dopo che Alexis Tsipras, leader del secondo partito greco, Syriza, ha fallito il tentativo di formare un nuovo governo, facendo aumentare la probabilità di nuove elezioni a così breve distanza, a spingendo i governi europei a trattenere la prossima tranche del salvataggio internazionale, attesa per martedì prossimo.
Il leader socialista Evangelos Venizelos effettuerà domani un ultimo tentativo di formare un nuovo governo nella giornata di domani, ma le possibilità sono piuttosto esigue.
Intanto è sotto osservazione il settore bancario spagnolo, dopo che la Banca di Spagna ha ricevuto uan richiesta formale di finanziare Bankia, il quarto gruppo bancario del paese.
Il rendimento dei titoli a 10 anni ha superato il 6% negli scambi europei, al livello più alto da dicembre, riflettendo il timore degli investitori sugli asset più rischiosi.
L’euro è vicino al minimo di 3 anni e mezzo contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,11% a 0,8007.
La Banca d’Incghilterra ha dichiarato che era manterrà il tasso di interesse di riferimento allo 0,50%, con una mossa ampiamente prevista. La banca ha inoltre dichiarato che manterrà il programma di acquisiti a 325 miliardi di sterline, dopo l’ incremento di 50 miliardi di sterline di febbraio.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulla bilancia commerciale seguita dai report governativi sulle richieste di disoccupazione e sui prezzi all’importazione. Inoltre, è atteso per oggi una dichiarazione del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke.