Investing.com – L’euro è vicino al minimo di 2 anni contro il dollaro USA, il pericolo di un salvataggio per la Spagna insieme ai dati deboli della zona euro oscurano le previsioni sulla moneta unica.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/USD ha toccato 1,2078 il minimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 1,2098, in calo dello 0,23%.
Supporto a breve termine a 1,2067, minimo di lunedì e di due anni e resistenza a 1,2282, massimo di venerdì.
Il sentimento sull’euro è stato colpito dai timori che la Spagna possa essere il prossimo paese della zona euro a dover chiedere un salvataggio, dopo l’impennata del rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni che ha toccato un record del 7,60%, molto al di sopra della soglia critica del 7% considerata insostenibile nel lungo termine.
Stamattina la Spagna ha collocato 3,02 miliardi di euro in titoli di stato a 3 e 6 mesi, ad un rendimento maggiore rispetto all’asta scorsa.
A rendere il quadro ancora più nero ci pensano i dati rilasciati stamane, che hanno mostrato che l’indice dell’attività manifatturiera tedesca è crollato al minimo di più di 3 anni, un giorno dopo la
decisione dell’agenzia di rating Moody’s di tagliare la previsione sulla Germania a negativo da stabile.
Altri report hanno mostrato che l’attività manifatturiera della zona euro si è contratta al ritmo più veloce dal maggio 2009 a luglio, mentre il settore manifatturiero si è contratto al ritmo più veloce degli ultimi 38 mesi.
Il sentimento degli investitori ha avuto un certo supporto dal report che mostra un miglioramento dell’indice manifatturiero cinese HSBC a 49,5 a luglio, il massimo da febbraio, da una lettura finale di 48,2 a giugno.
Sebbene il numero si rimasto sotto il 50,0 che indica contrazione, il miglioramento rispetto al mese precedente allenta i timori si un rallentamento dell’economia cinese.
L’euro è rimasto vicino al livello più basso degli ultimi 12 anni contro lo yen, con EUR/JPY giù dello 0,46% a 94,55 ed è rimasto vicino al minimo di 3 anni e mezzo contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,43% a 0,7780.
Sempre oggi è atteso un incontro ad Atene tra il governo greco ed alcuni rappresentanti dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale, allo scopo di rimettere in carreggiata il piano delle riforme in Grecia, nella speculazione di una possibile uscita del paese dalla zona euro.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/USD ha toccato 1,2078 il minimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 1,2098, in calo dello 0,23%.
Supporto a breve termine a 1,2067, minimo di lunedì e di due anni e resistenza a 1,2282, massimo di venerdì.
Il sentimento sull’euro è stato colpito dai timori che la Spagna possa essere il prossimo paese della zona euro a dover chiedere un salvataggio, dopo l’impennata del rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni che ha toccato un record del 7,60%, molto al di sopra della soglia critica del 7% considerata insostenibile nel lungo termine.
Stamattina la Spagna ha collocato 3,02 miliardi di euro in titoli di stato a 3 e 6 mesi, ad un rendimento maggiore rispetto all’asta scorsa.
A rendere il quadro ancora più nero ci pensano i dati rilasciati stamane, che hanno mostrato che l’indice dell’attività manifatturiera tedesca è crollato al minimo di più di 3 anni, un giorno dopo la
decisione dell’agenzia di rating Moody’s di tagliare la previsione sulla Germania a negativo da stabile.
Altri report hanno mostrato che l’attività manifatturiera della zona euro si è contratta al ritmo più veloce dal maggio 2009 a luglio, mentre il settore manifatturiero si è contratto al ritmo più veloce degli ultimi 38 mesi.
Il sentimento degli investitori ha avuto un certo supporto dal report che mostra un miglioramento dell’indice manifatturiero cinese HSBC a 49,5 a luglio, il massimo da febbraio, da una lettura finale di 48,2 a giugno.
Sebbene il numero si rimasto sotto il 50,0 che indica contrazione, il miglioramento rispetto al mese precedente allenta i timori si un rallentamento dell’economia cinese.
L’euro è rimasto vicino al livello più basso degli ultimi 12 anni contro lo yen, con EUR/JPY giù dello 0,46% a 94,55 ed è rimasto vicino al minimo di 3 anni e mezzo contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,43% a 0,7780.
Sempre oggi è atteso un incontro ad Atene tra il governo greco ed alcuni rappresentanti dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale, allo scopo di rimettere in carreggiata il piano delle riforme in Grecia, nella speculazione di una possibile uscita del paese dalla zona euro.