Investing.com – La sterlina ha esteso le perdite contro il dollaro, toccando un nuovo minimo mensile, per via dei timori su un’eventuale nuovo allentamento da parte della Banca d’Inghilterra.
Durante il pomeriggio europeo, il cambio GBP/USD ha toccato 1,5825, il minimo dal 16 aprile; successivamente il cambio si è attestato a 1,5848, in calo dello 0,40%.
Supporto a 1,5769, minimo del 22 marzo e resistenza a 1,5931, massimo della sessione.
Il sentimento ha risentito del crollo di Bankia sull’IBEX Exchange, nella notizia che i consumatori hanni ritirato più di un milione di euro in fondi dalla nazionalizzazione della banca della scorsa settimana.
Inoltre a peggiorare il clima sul settore bancario iberico l’annuncio di Moody’s di un imminente downgrade in questa sessione.
La Spagna ha venduto all’asta 2,5 miliardi di euro in titoli di stato; l’asta ha visto un’impennata del rendimento medio che ha acceso i timori per il settore bancario del paese.
Intanto crescono i timori sull’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro, in vista delle elezioni del prossimo mese che potrebbero vedere i partiti anti austerity al comando.
Sempre oggi la Banca Centrale Europea ha smesso di inviare liquidità ad una serie di banche greche seriamente sottocapitalizzate, spostandole in un programma di supporto di liquidità d’emergenza.
La sterlina è rimasta sotto pressione dopo il rapporto trimestrale di inflazione della BOE, nel quale la banca ha previsto che l’inflazione non scenderà nel breve termine e resterà invece al di sopra del target del 2% per un altro anno.
La BoE ha inoltre rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica, alimentando di timori per un nuovo intervento.
La sterlina è scesa contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,11%, a 0,8001.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione, seguita da un report sull’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia.
Durante il pomeriggio europeo, il cambio GBP/USD ha toccato 1,5825, il minimo dal 16 aprile; successivamente il cambio si è attestato a 1,5848, in calo dello 0,40%.
Supporto a 1,5769, minimo del 22 marzo e resistenza a 1,5931, massimo della sessione.
Il sentimento ha risentito del crollo di Bankia sull’IBEX Exchange, nella notizia che i consumatori hanni ritirato più di un milione di euro in fondi dalla nazionalizzazione della banca della scorsa settimana.
Inoltre a peggiorare il clima sul settore bancario iberico l’annuncio di Moody’s di un imminente downgrade in questa sessione.
La Spagna ha venduto all’asta 2,5 miliardi di euro in titoli di stato; l’asta ha visto un’impennata del rendimento medio che ha acceso i timori per il settore bancario del paese.
Intanto crescono i timori sull’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro, in vista delle elezioni del prossimo mese che potrebbero vedere i partiti anti austerity al comando.
Sempre oggi la Banca Centrale Europea ha smesso di inviare liquidità ad una serie di banche greche seriamente sottocapitalizzate, spostandole in un programma di supporto di liquidità d’emergenza.
La sterlina è rimasta sotto pressione dopo il rapporto trimestrale di inflazione della BOE, nel quale la banca ha previsto che l’inflazione non scenderà nel breve termine e resterà invece al di sopra del target del 2% per un altro anno.
La BoE ha inoltre rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica, alimentando di timori per un nuovo intervento.
La sterlina è scesa contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,11%, a 0,8001.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione, seguita da un report sull’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia.