Investing.com – La sterlina è stabile contro il dollaro stamane, dopo i dati che mostrano negli USA un calo delle richieste di sussidio di disoccupazione ed un aumento del PIL a, mentre i timori sulla Spagna pesano sulla propensione al rischio.
Durante il pomeriggio degli scambi europei, il cambio GBP/USD ha toccato 1,5860, il minimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 1,5889, in salita dello 0,02%.
Supporto a 1,5841, minimo di mercoledì e resistenza a 1,5963, massimo di mercoledì.
In un rapporto, il Dipartimento del Lavoro ha dichiarato che il numero di persone che hanno presentato istanza di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti nella settimana terminata il 24 marzo è sceso di 5.000, ad un destagionalizzato 359.000 contro le previsioni di un calo di 14.000 a 350.000.
I dati della settimana precedente sono stati rivisti a
364.000 da 348.000
Le richieste sono rimaste al di sotto di 400.000, un livello storicamente associato ad un miglioramento del mercato del lavoro, in 20 delle ultime 22 settimane.
Un report separato ha mostrato un aumento del PIL USA dello 0,3%, nell’ultimo trimestre 2011, invariato rispetto alla precedente stima.
Ma il sentimento sull’euro resta colpito dall’aumento dei rendimenti spagnoli, in vista del rilascio del bilancio di venerdì, nei timori che il governo non riuscirà ad imporre le misure di austerità necessarie ad evitare una recessione.
La Banca d’Inghilterra ha dichiarato stamane che le concessioni dei mutui sono scese al minimo degli ultimi otto mesi a febbraio, in calo a 48.986, contro i 57.899 del mese precedente.
Un secondo report ha mostrato che i prezzi delle case hanno segnato questo mese il maggiore calo degli ultimi 2 anni.
La notizia segue di un giorno i dati relativi al PIL del Regno Unito, che mostrano una contrazione ad un tasso dello 0,3% nel quarto trimestre 2011, superando le aspettative di un calo dello 0,2%.
La sterlina è salita contro l’euro, con EUR/GBP in calo dello 0,30% a 0,8355.
Intanto i mercati restano in attesa del vertice di venerdì tra i ministri delle finanze della zona euro, per discutere l’ampliamento del fondo della zona euro per fronteggiare la crisi del debito.
Durante il pomeriggio degli scambi europei, il cambio GBP/USD ha toccato 1,5860, il minimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 1,5889, in salita dello 0,02%.
Supporto a 1,5841, minimo di mercoledì e resistenza a 1,5963, massimo di mercoledì.
In un rapporto, il Dipartimento del Lavoro ha dichiarato che il numero di persone che hanno presentato istanza di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti nella settimana terminata il 24 marzo è sceso di 5.000, ad un destagionalizzato 359.000 contro le previsioni di un calo di 14.000 a 350.000.
I dati della settimana precedente sono stati rivisti a
364.000 da 348.000
Le richieste sono rimaste al di sotto di 400.000, un livello storicamente associato ad un miglioramento del mercato del lavoro, in 20 delle ultime 22 settimane.
Un report separato ha mostrato un aumento del PIL USA dello 0,3%, nell’ultimo trimestre 2011, invariato rispetto alla precedente stima.
Ma il sentimento sull’euro resta colpito dall’aumento dei rendimenti spagnoli, in vista del rilascio del bilancio di venerdì, nei timori che il governo non riuscirà ad imporre le misure di austerità necessarie ad evitare una recessione.
La Banca d’Inghilterra ha dichiarato stamane che le concessioni dei mutui sono scese al minimo degli ultimi otto mesi a febbraio, in calo a 48.986, contro i 57.899 del mese precedente.
Un secondo report ha mostrato che i prezzi delle case hanno segnato questo mese il maggiore calo degli ultimi 2 anni.
La notizia segue di un giorno i dati relativi al PIL del Regno Unito, che mostrano una contrazione ad un tasso dello 0,3% nel quarto trimestre 2011, superando le aspettative di un calo dello 0,2%.
La sterlina è salita contro l’euro, con EUR/GBP in calo dello 0,30% a 0,8355.
Intanto i mercati restano in attesa del vertice di venerdì tra i ministri delle finanze della zona euro, per discutere l’ampliamento del fondo della zona euro per fronteggiare la crisi del debito.