Investing.com – La sterlina recupera contro il dollaro, staccandosi dal minimo di un mese, ma resta sotto pressione tra il report della Banca di Inghilterra sull’inflazione ed i timori per un’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro.
Durante il pomeriggio europep, il cambio GBP/USD ha toccato 1,5889, il minimo dal 17 aprile; successivamente il cambio si è attestato a 1,5939, in calo dello 0,34%.
Supporto a 1,5861, minimo del 17 aprile e resistenza a 1,6041, massimo del 18 aprile.
La sterlina ha risentito del rapporto trimestrale di inflazione della BOE, nel quale la banca ha previsto che l’inflazione non scenderà nel breve termine e resterà invece al di sopra del target del 2% per un altro anno.
La BoE ha inoltre rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica, con i policymakers che prevedono un tasso di crescita in due anni del 2,6% contro la previsione di febbraio del 3%.
Il governatore Mervyn King ha dichiarato che la crisi del debito sovrano nella zona euro rappresenta l’unica vera minaccia alla ripresa economica britannica.
L’Ufficio di Statistica britannico ha dichiarato che il numero dei richiedenti del sussidio di disoccupazione è sceso si 13.700 unità lo scorso mese, segnando il più forte calo dal luglio 2010, contro le aspettative di un aumento di 5.000 unità.
Il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente a 8,2% da 8,3%, in calo per il secondo mese consecutivo.
L’eventualità di un’uscita della Grecia dalla zona euro si è fatta più concreta dopo che leader politici greci hanno annunciato che gli incontri mirati a creare un governo di coalizione si sono conclusi senza esito, richiedendo di nuovo gli elettori alle urne.
La sterlina è scesa dal massimo di 3 anni e mezzo contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,31%, a 0,7984.
Nel corso della giornata, il Regno Unito pubblicherà i dati sulle variazioni occupazionali e sul tasso di disoccupazione, prima del report della BoE:
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulle concessioni edilizie e sulle nuove costruzioni, seguiti dai report sulla capacità di utilizzo e sulla produzione industriale. Inoltre, la Federal Reserve pubblicherà i verbali del suo ultimo incontro di politica monetaria.
Durante il pomeriggio europep, il cambio GBP/USD ha toccato 1,5889, il minimo dal 17 aprile; successivamente il cambio si è attestato a 1,5939, in calo dello 0,34%.
Supporto a 1,5861, minimo del 17 aprile e resistenza a 1,6041, massimo del 18 aprile.
La sterlina ha risentito del rapporto trimestrale di inflazione della BOE, nel quale la banca ha previsto che l’inflazione non scenderà nel breve termine e resterà invece al di sopra del target del 2% per un altro anno.
La BoE ha inoltre rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica, con i policymakers che prevedono un tasso di crescita in due anni del 2,6% contro la previsione di febbraio del 3%.
Il governatore Mervyn King ha dichiarato che la crisi del debito sovrano nella zona euro rappresenta l’unica vera minaccia alla ripresa economica britannica.
L’Ufficio di Statistica britannico ha dichiarato che il numero dei richiedenti del sussidio di disoccupazione è sceso si 13.700 unità lo scorso mese, segnando il più forte calo dal luglio 2010, contro le aspettative di un aumento di 5.000 unità.
Il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente a 8,2% da 8,3%, in calo per il secondo mese consecutivo.
L’eventualità di un’uscita della Grecia dalla zona euro si è fatta più concreta dopo che leader politici greci hanno annunciato che gli incontri mirati a creare un governo di coalizione si sono conclusi senza esito, richiedendo di nuovo gli elettori alle urne.
La sterlina è scesa dal massimo di 3 anni e mezzo contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,31%, a 0,7984.
Nel corso della giornata, il Regno Unito pubblicherà i dati sulle variazioni occupazionali e sul tasso di disoccupazione, prima del report della BoE:
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulle concessioni edilizie e sulle nuove costruzioni, seguiti dai report sulla capacità di utilizzo e sulla produzione industriale. Inoltre, la Federal Reserve pubblicherà i verbali del suo ultimo incontro di politica monetaria.