Investing.com - La sterlina riduce le perdite contro il dollaro questo giovedì dopo i dati che hanno rivelato un’impennata delle vendite al dettaglio a maggio, segnale che l’economia resiste nonostante l’incertezza per il referendum della prossima settimana sull’appartenenza all’Unione Europea.
Il cambio GBP/USD si è attestato a 1,4162, staccandosi dal minimo precedente di 1,4121.
La sterlina ha trovato supporto dopo i dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica britannico secondo cui le vendite al dettaglio sono schizzate del 6,0% a maggio rispetto allo stesso mese dello scorso anno, l’aumento annuale maggiore da settembre.
Gli economisti avevano previsto un aumento del 3,9%.
Il dato di aprile è stato rivisto al 5,2% dal 4,3%, secondo l’ONS.
Le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,9% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, ben al di sopra dello 0,2% previsto.
Le vendite al dettaglio core, che escludono le vendite di automobili e di carburante, sono aumentate del 5,7% rispetto all’anno precedente a maggio e dell’1,0% su base mensile, superando di gran lunga le attese degli economisti.
I dati seguono un nuovo sondaggio che ha mostrato che i favorevoli alla Brexit sono in vantaggio in vista del referendum di venerdì prossimo.
Secondo il sondaggio IPSOS MORI, pubblicato sull’Evening Standard ha rivelato che i favorevoli all’uscita sono il 53%, contro il 47% dei contrari, esclusi gli indecisi.
Una recente serie di sondaggi ha mostrato un testa a testa fra favorevoli e contrari alla Brexit in vista del voto di venerdì prossimo.
I dati forniti da Betfair questa mattina mostrano che la probabilità implicita della vittoria dei contrari alla Brexit è salita al 65% dal 62% di ieri.
Gli investitori attendono l’ultima decisione sui tassi di interesse della Banca d’Inghilterra prevista nel corso della giornata.
Non si prevedono modifiche alla politica monetaria ma dai verbali del vertice potrebbero emergere nuovi avvertimenti sui rischi del referendum della prossima settimana.
Anche la Federal Reserve ha considerato il referendum un fattore chiave per la decisione di ieri di mantenere i tassi di interesse invariati.
Il dollaro si è indebolito dopo che la Fed ha lasciato i tassi invariati ed ha abbassato le previsioni sul numero degli aumenti dei tassi previsti nei prossimi due anni.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,15% a 94,55.
La sterlina è in calo contro l’euro, con la coppia EUR/GBP su dello 0,26% a 0,7947.
La valuta britannica crolla contro uno yen più forte, con il cambio GBP/JPY che segna -1,94% a 147,66 dopo aver registrato il minimo di 146,40 in precedenza, il minimo dall’aprile del 2013.
Lo yen è schizzato dopo che la Banca del Giappone ha lasciato la politica monetaria invariata a conclusione dei due giorni di vertice oggi, nei timori per i rischi derivanti dal referendum britannico.