Investing.com - L’euro tocca il massimo di quasi 14 mesi contro il dollaro questo giovedì, gli investitori sembrano non tenere conto del tentativo della Banca Centrale Europea di ridimensionare i commenti resi dal Presidente Mario Draghi a inizio settimana.
Il cambio EUR/USD segna il massimo di 1,1435, il massimo dall’11 maggio del 2015, per poi attestarsi a 1,1410.
La moneta unica si avvia a registrare il terzo giorno consecutivo di aumenti dopo i commenti di martedì di Draghi che hanno alimentato le speculazioni che la BCE possa presto iniziare a ridurre il programma di allentamento monetario.
Draghi ha affermato che i fattori che pesano sull’inflazione nella zona euro sono principalmente temporanei, aggiungendo che la banca può ignorarli.
Il presidente ha inoltre dichiarato che lo stimolo della BCE sarà gradualmente ridimensionato man mano che l’economia della zona euro migliorerà.
Subito dopo, fonti della BCE hanno cercato di ridimensionare le speculazioni circa un inasprimento monetario, affermando che i mercati hanno frainteso le parole di Draghi.
Tuttavia, l’impennata della moneta unica è continuata: la valuta è schizzata al massimo di 16 mesi contro lo yen, con il cambio EUR/JPY su dello 0,45% a 128,32.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, tocca il minimo di 95,57, il minimo da ottobre.
La Presidente della Federal Reserve Janet Yellen all’inizio della settimana ha ribadito che la banca centrale continuerà ad alzare gradualmente i tassi di interesse dopo averlo fatto all’inizio del mese ma le prospettive deboli sull’economia statunitense fanno dubitare della capacità della Fed di attuare il suo piano di inasprimento.
Il dollaro sale contro lo yen, con la coppia USD/JPY su dello 0,12% a 112,42.
Il verbale dell’ultimo vertice della Banca del Giappone pubblicato lunedì ha mostrato che i policymaker sono favorevoli a mantenere una politica monetaria molto allentata, con l’inflazione che resta ancora al di sotto dell’obiettivo del 2%.
Le diverse posizioni circa la politica monetaria della Fed e della BoJ contribuiscono a supportare il dollaro contro lo yen.
Intanto, la sterlina ha brevemente superato il livello di 1,30 dollari quando il capo economista della Banca d’Inghilterra Andy Haldane ha ribadito che i tassi di interesse dovrebbero “salire” se il costo della vita nel Regno Unito continuerà ad aumentare.
I commenti seguono di un giorno le dichiarazioni del Governatore della BoE Mark Carney, che ha avvertito che l’aumento della crescita economica britannica comporterà alla fine un aumento dei tassi di interesse.