Investing.com - Lo yen resta forte contro il dollaro questo mercoledì, nonostante la ripresa del prezzo del greggio, mentre gli investitori restano cauti sulla scia dei recenti crolli del greggio e dei titoli azionari di Wall Street.
La coppia USD/JPY scende dello 0,58% a 119,25, staccandosi dal minimo di 119,96 segnato alla chiusura di ieri.
Lo yen è crollato al minimo di sei settimane contro il dollaro venerdì dopo la decisione shock della Banca del Giappone di adottare tassi di interesse negativi nell’ambito di un piano per contenere la deflazione.
Il prezzo del greggio sale questa mattina dopo aver chiuso la seduta di ieri in forte ribasso nei timori che l’eccesso di scorte stia coincidendo con il rallentamento della crescita globale.
Il dollaro scende anche contro il franco svizzero, valuta che viene scelta dagli investitori nei periodi di bassa propensione al rischio, con la coppia USD/CHF in calo dello 0,24% a 1,0163.
L’euro è pressoché invariato contro il dollaro, con la coppia EUR/USD a 1,0925.
Nella zona euro, i dati di stamane hanno indicato che l’attività delle imprese è scesa al minimo di quattro mesi a gennaio, aumentando la pressione sulla Banca Centrale Europea affinché introduca nuovi stimoli per dare slancio alla crescita.
L’indice PMI composito della zona euro, che comprende l’attività del settore manifatturiero e di quello dei servizi, è sceso a 53,5 a gennaio da 54,3 di dicembre.
Da un secondo report è emersa una ripresa delle vendite al dettaglio nella regione a dicembre, grazie alle spese natalizie.
La sterlina sale al massimo di tre settimane contro il dollaro, dopo i dati che hanno rivelato che il settore dei servizi nel Regno Unito ha registrato un aumento della produzione a gennaio, segnando un buon inizio del 2016.
Il cambio GBP/USD ha toccato il massimo di 1,4486, il massimo dal 12 gennaio.
Le valute dei paesi produttori di materie prime sono state incoraggiate dall’aumento del prezzo del greggio.
Il cambio AUD/USD sale dello 0,31% a 0,7059, recuperando i crolli della seduta precedente, mentre la coppia USD/CAD è in calo dello 0,38% a 1,4002.
Il dollaro neozelandese è schizzato dopo i dati migliori del previsto sul mercato del lavoro che fanno sperare in un rinvio del taglio dei tassi da parte della banca centrale del paese.
Il tasso di disoccupazione neozelandese è sceso inaspettatamente al 5,3% dal 6% nel trimestre terminato a dicembre. Si tratta del minimo dal marzo del 2009.
La coppia NZD/USD subisce un’impennata dell’1,2% a 0,6591, staccandosi dal minimo di 0,6508 segnato durante la notte.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,22% a 98,65 mentre gli investitori attendono i dati statunitensi sulle assunzioni del settore privato e sull’attività del settore dei servizi previsti nel corso della giornata.
L’attenzione dei traders è rivolta inoltre al report sull’occupazione non agricola di venerdì per avere maggiori indicazioni sull’andamento dei tassi di interesse USA nel corso di quest’anno.