Investing.com - Il dollaro statunitense ha termianto al settimana invariato contro il franco svizzero, mentr gli investitori restano cauti in vista delle elezioni in Grecia, che potrebbero determinare il future del paese nella zona euro.
Il cambio USD/CHF ha toccato 0,9479 venerdì, il massimo dall’11 giugno; la coppia successivamente si è attestata a 0,9501 alla chiusura di venerdì, invariato rispetto alla settimana.
Supporto a 0,9463, minimo del 23 maggio e resistenza a 0,9573, massimo del 14 giugno.
I mercati sono cauti poiché il rendimento dei titoli a 10 anni spagnoli è salito giovedì a un record dall’introduzione dell’euro, dopo che l’agenzia di rating Moody’s ha declassato il rating del credito del paese di 3 tacche, al livello superiore allo status junk, a causa del peso del debito del paese e dell’economia più debole.
Il picco dello spread è arrivato nonostante gli sforzi di Madrid per cercare di circoscrivere gli effetti della crisi del debito sovrano, dopo l’accordo di un piano di salvataggio di 100 miliardi di euro per le banche spagnole.
Il rendimento dei titoli a10 anni spagnoli si è riassestato a 6,87% venerdì, ma sempre vicinissimo alla soglia critica del 7%, considerata insostenibile nel lungo termine e che ha preceduto i salvataggi in Grecia, Irlanda e Portogallo.
Intanto il biglietto verde ha risentito delle aspettative verso un ulteriore stimolo da parte della Federal Reserve in seguito al meeting di politica monetaria che si terrà la settimana prossima, dopo una serie di dati piuttosto deboli.
Il dati di venerdì hanno mostrato che il sentimento dei consumatori USA è sceso al minimo di 6 mesi a giungo, alimentando i timori per la stabilità della crescita economica. Altri report hanno mostrato che l’indice dell’attività manifatturiera di New York è sceso a giugno, mentre la produzione manifatturiera è scesa a maggio, per la seconda volta in 3 mesi.
Intanto, la Banca Nazionale Svizzera ha lasciato invariato il tasso di interesse allo 0%, in una decisione ampiamente prevista, aggiungendo che continuerà a mantenere liquidità sulla valuta a livelli eccezionalmente elevati.
La banca centrale elvetica si è detta pronta ad acquistare valuta estera in quantità illimitate per mantenere il tasso minimo a 1,20 imposto sull’euro a settembre.
La SNB ha inoltre rivisto la previsione di crescita di marzo “vicina” all’1%.
Nella prossima settimana, il sentimento degli investitori sarà dettato dall’esito delle elezioni in Grecia, mentre lunedì avrà inizio il summit del G20 che potrebbe produrre nuove misure per combattere la crisi in Europa.
I mercati attenderanno inoltre l’esito del meeting di politica monetaria della Federal Reserve che si terrà questo mercoledì.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati. La guida salta venerdì in quanto non sono previsti eventi importanti.
Lunedì 18 giugno
Il summit di 2 giorni del Gruppo del G20 avrà inizio in Messico.
Martedì 19 giugno
Gli USA pubblicheranno i dati ufficiali sulle concessioni edilizie e sulle nuove costruzioni, gli indicatori principali dell’andamento del settore immobiliare.
Il Gruppo del G20 si riunirà per il secondo giorno di Summit in Messico.
Mercoledì 20 giugno
La Svizzera produrrà il report ZEW sulle aspettative economiche, un importante indicatore della crescita economica.
Nella serata di mercoledì la Federal Reserve annuncerà il tasso di riferimento insieme alla dichiarazione ufficiale ed alle proiezioni economiche. I dati saranno seguiti dalla conferenza stampa del presidente della Fed, Ben Bernanke, che discuterà sulle decisioni prese. Gli USA pubblicheranno inoltre i dati ufficiali sulle scorte di greggio.
Giovedì 21giugno
La Svizzera produrrà i dati sulla bilancia commerciale e la produzione industriale.
Gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione, seguiti dai dati preliminare sull’attività manifatturiera ed i dati sulla vendita di case esistenti. Il paese rilascerà inoltre i dati sull’attività manifatturiera di Philadelphia.
Il cambio USD/CHF ha toccato 0,9479 venerdì, il massimo dall’11 giugno; la coppia successivamente si è attestata a 0,9501 alla chiusura di venerdì, invariato rispetto alla settimana.
Supporto a 0,9463, minimo del 23 maggio e resistenza a 0,9573, massimo del 14 giugno.
I mercati sono cauti poiché il rendimento dei titoli a 10 anni spagnoli è salito giovedì a un record dall’introduzione dell’euro, dopo che l’agenzia di rating Moody’s ha declassato il rating del credito del paese di 3 tacche, al livello superiore allo status junk, a causa del peso del debito del paese e dell’economia più debole.
Il picco dello spread è arrivato nonostante gli sforzi di Madrid per cercare di circoscrivere gli effetti della crisi del debito sovrano, dopo l’accordo di un piano di salvataggio di 100 miliardi di euro per le banche spagnole.
Il rendimento dei titoli a10 anni spagnoli si è riassestato a 6,87% venerdì, ma sempre vicinissimo alla soglia critica del 7%, considerata insostenibile nel lungo termine e che ha preceduto i salvataggi in Grecia, Irlanda e Portogallo.
Intanto il biglietto verde ha risentito delle aspettative verso un ulteriore stimolo da parte della Federal Reserve in seguito al meeting di politica monetaria che si terrà la settimana prossima, dopo una serie di dati piuttosto deboli.
Il dati di venerdì hanno mostrato che il sentimento dei consumatori USA è sceso al minimo di 6 mesi a giungo, alimentando i timori per la stabilità della crescita economica. Altri report hanno mostrato che l’indice dell’attività manifatturiera di New York è sceso a giugno, mentre la produzione manifatturiera è scesa a maggio, per la seconda volta in 3 mesi.
Intanto, la Banca Nazionale Svizzera ha lasciato invariato il tasso di interesse allo 0%, in una decisione ampiamente prevista, aggiungendo che continuerà a mantenere liquidità sulla valuta a livelli eccezionalmente elevati.
La banca centrale elvetica si è detta pronta ad acquistare valuta estera in quantità illimitate per mantenere il tasso minimo a 1,20 imposto sull’euro a settembre.
La SNB ha inoltre rivisto la previsione di crescita di marzo “vicina” all’1%.
Nella prossima settimana, il sentimento degli investitori sarà dettato dall’esito delle elezioni in Grecia, mentre lunedì avrà inizio il summit del G20 che potrebbe produrre nuove misure per combattere la crisi in Europa.
I mercati attenderanno inoltre l’esito del meeting di politica monetaria della Federal Reserve che si terrà questo mercoledì.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati. La guida salta venerdì in quanto non sono previsti eventi importanti.
Lunedì 18 giugno
Il summit di 2 giorni del Gruppo del G20 avrà inizio in Messico.
Martedì 19 giugno
Gli USA pubblicheranno i dati ufficiali sulle concessioni edilizie e sulle nuove costruzioni, gli indicatori principali dell’andamento del settore immobiliare.
Il Gruppo del G20 si riunirà per il secondo giorno di Summit in Messico.
Mercoledì 20 giugno
La Svizzera produrrà il report ZEW sulle aspettative economiche, un importante indicatore della crescita economica.
Nella serata di mercoledì la Federal Reserve annuncerà il tasso di riferimento insieme alla dichiarazione ufficiale ed alle proiezioni economiche. I dati saranno seguiti dalla conferenza stampa del presidente della Fed, Ben Bernanke, che discuterà sulle decisioni prese. Gli USA pubblicheranno inoltre i dati ufficiali sulle scorte di greggio.
Giovedì 21giugno
La Svizzera produrrà i dati sulla bilancia commerciale e la produzione industriale.
Gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione, seguiti dai dati preliminare sull’attività manifatturiera ed i dati sulla vendita di case esistenti. Il paese rilascerà inoltre i dati sull’attività manifatturiera di Philadelphia.