Investing.com – Il dollaro USA è salito al massimo di 20 mesi contro lo yen mercoledì, ma è stabile contro le altre principali controparti, negli scambi tranquilli si quest’oggi, limitati dalle festività natalizie.
Nella mattinata degli scambi europei, il dollaro è salita contro lo yen, con USD/JPY in salita dello 0,54% a 84,33, il massimo dall’aprile 2011.
Shinzo Abe è stato formalmente approvato come nuovo Primo Ministro dal Parlamento.
Abe ha recentemente richieste un allentamento illimitato dalla Banca del Giappone per indebolire la valuta locale e spingere la crescita dell’economia colpita dalla recessione.
Inoltre, i verbali dell’ultimo vertice della BoJ hanno mostrato che alcuni membri del comitato di politica monetaria hanno dichiarato che delle misure dovrebbero essere adattate per indebolire la valuta locale sul mercato internazionale.
Il biglietto verde è in calo contro l’euro e contro la sterlina, con EUR/USD in salita dello 0,13% a 1,3210 e GBP/USD in salita dello 0,09% a 1,6134.
I mercati finanziari europei sono rimasti chiusi quest’oggi, determinando così dei volumi piuttosto ridotti.
Il dollaro è sceso anche contro il franco svizzero, con USD/CHF in calo dello 0,12% a 0,9142.
Il biglietto verde è stabile contro le controparti canadesi, australiane e neozelandesi, con USD/CAD in salita dello 0,2% a 0,9933, AUD/USD in salita dello 0,01% a 1,0365 e NZD/USD in salita dello 0,22% a 0,8206.
I mercati in Australia e Nuova Zelanda sono chiusi per il Boxing Day.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,13% a 79,74.
Gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi che circondano il precipizio fiscale, vale a dire l’aumento automatico delle tasse e dei tagli alla spesa pubblica pari a 600 miliardi di dollari che dovrebbero andare in vigore il 1° gennaio.
La Casa Bianca ha fatto sapere ieri sera che il Presidente Barack Obama rientrerà anticipatamente dalle sue vacanze alle Hawaii per prendere parte ai dialoghi di giovedì a Washington per evitare la crisi in vista dell’imminente scadenza.
Entrambe le Camere del Congresso ritorneranno a lavoro giovedì.
Senza un accordo, gli Stati Uniti potrebbero ricadere in recessione e trascinare con sé gran parte dell’economia mondiale.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sull’inflazione dei prezzi delle abitazioni ed un report sull’attività manifatturiera di Richmond.
I volumi si prevedono ridotti poiché molti traders hanno chiuso per bloccare i profitti prima di fine anno, riducendo la liquidità nel mercato ed aumentando la volatilità.
Nella mattinata degli scambi europei, il dollaro è salita contro lo yen, con USD/JPY in salita dello 0,54% a 84,33, il massimo dall’aprile 2011.
Shinzo Abe è stato formalmente approvato come nuovo Primo Ministro dal Parlamento.
Abe ha recentemente richieste un allentamento illimitato dalla Banca del Giappone per indebolire la valuta locale e spingere la crescita dell’economia colpita dalla recessione.
Inoltre, i verbali dell’ultimo vertice della BoJ hanno mostrato che alcuni membri del comitato di politica monetaria hanno dichiarato che delle misure dovrebbero essere adattate per indebolire la valuta locale sul mercato internazionale.
Il biglietto verde è in calo contro l’euro e contro la sterlina, con EUR/USD in salita dello 0,13% a 1,3210 e GBP/USD in salita dello 0,09% a 1,6134.
I mercati finanziari europei sono rimasti chiusi quest’oggi, determinando così dei volumi piuttosto ridotti.
Il dollaro è sceso anche contro il franco svizzero, con USD/CHF in calo dello 0,12% a 0,9142.
Il biglietto verde è stabile contro le controparti canadesi, australiane e neozelandesi, con USD/CAD in salita dello 0,2% a 0,9933, AUD/USD in salita dello 0,01% a 1,0365 e NZD/USD in salita dello 0,22% a 0,8206.
I mercati in Australia e Nuova Zelanda sono chiusi per il Boxing Day.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,13% a 79,74.
Gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi che circondano il precipizio fiscale, vale a dire l’aumento automatico delle tasse e dei tagli alla spesa pubblica pari a 600 miliardi di dollari che dovrebbero andare in vigore il 1° gennaio.
La Casa Bianca ha fatto sapere ieri sera che il Presidente Barack Obama rientrerà anticipatamente dalle sue vacanze alle Hawaii per prendere parte ai dialoghi di giovedì a Washington per evitare la crisi in vista dell’imminente scadenza.
Entrambe le Camere del Congresso ritorneranno a lavoro giovedì.
Senza un accordo, gli Stati Uniti potrebbero ricadere in recessione e trascinare con sé gran parte dell’economia mondiale.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sull’inflazione dei prezzi delle abitazioni ed un report sull’attività manifatturiera di Richmond.
I volumi si prevedono ridotti poiché molti traders hanno chiuso per bloccare i profitti prima di fine anno, riducendo la liquidità nel mercato ed aumentando la volatilità.