Investing.com – Il dollaro è in calo stamane contro lo yen, toccando il minimo di 3 mesi e mezzo, con la richiesta di beni rifugio spinta dai timori per il settore bancario iberico e dalla paura di contagio nella zone uro.
Nelle prime fasi degli scambi europei, il cambio USD/JPY ha toccato 78,71 il minimo dal 16 febbraio; successivamente il cambio si è attestato a 78,83 in calo dello 0,30%.
Supporto a 78,35, il minimo del 16 febbraio e resistenza a 79,12, massimo della sessione.
Lo yen ha avuto il supporto dai timori per la Spagna, dove l’aumento del rendimento dei titoli, i costi crescenti per sostenere le banche e la recessione economia hanno acceso le preoccupazioni che l’aumento dei costi per i salvataggio alle banche possa costringere Madrid a chiedere un salvataggio internazionale.
Il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è salito ieri al 6,7%, avvicinandosi alla soglia critica del 7%, che ha preceduto i salvataggi in Grecia Irlanda e Portogallo. Gli omologhi italiani sono saliti al 5,98%.
Intanto riemergono i timori in Grecia dopo i risultati di un sondaggio che mostrano che il partito Syriza anti salvataggio è in testa per le elezioni del 17 giugno, alimentando così i timori che il paese non adempierà agli obblighi dell’accordo di salvataggio e sarà costretto a lasciare la zona euro.
I dati preliminari hanno mostrato oggi che la produzione industriale in Giappone è salita meno del previsto nel mese di aprile, segnando +0,2% contro le aspettative di un aumento dello 0,6% e dopo un aumento dell’1,3% nel mese precedente.
Altri dati hanno mostrato che in Giappone il reddito medio è salito meno del previsto nel mese di aprile, segnando +0,8% dopo un aumento dello 0,9% nel mese precedente. Gli analisti avevano previsto che il dato sarebbe salito dell’1,1% ad aprile.
Lo yen è sceso leggermente contro l’euro, con EUR/JPY in salita dello 0,07%, a 97,85.
Sempre oggi i dati ufficiali tedeschi mostrano che le vendite al dettaglio in Germania sono salite più del previsto, segnando +0,6% dopo un aumento dell’1,6% del mese scorso.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sull’occupazione non agricola, i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione nonché i dati preliminari sul PIL.
Nelle prime fasi degli scambi europei, il cambio USD/JPY ha toccato 78,71 il minimo dal 16 febbraio; successivamente il cambio si è attestato a 78,83 in calo dello 0,30%.
Supporto a 78,35, il minimo del 16 febbraio e resistenza a 79,12, massimo della sessione.
Lo yen ha avuto il supporto dai timori per la Spagna, dove l’aumento del rendimento dei titoli, i costi crescenti per sostenere le banche e la recessione economia hanno acceso le preoccupazioni che l’aumento dei costi per i salvataggio alle banche possa costringere Madrid a chiedere un salvataggio internazionale.
Il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è salito ieri al 6,7%, avvicinandosi alla soglia critica del 7%, che ha preceduto i salvataggi in Grecia Irlanda e Portogallo. Gli omologhi italiani sono saliti al 5,98%.
Intanto riemergono i timori in Grecia dopo i risultati di un sondaggio che mostrano che il partito Syriza anti salvataggio è in testa per le elezioni del 17 giugno, alimentando così i timori che il paese non adempierà agli obblighi dell’accordo di salvataggio e sarà costretto a lasciare la zona euro.
I dati preliminari hanno mostrato oggi che la produzione industriale in Giappone è salita meno del previsto nel mese di aprile, segnando +0,2% contro le aspettative di un aumento dello 0,6% e dopo un aumento dell’1,3% nel mese precedente.
Altri dati hanno mostrato che in Giappone il reddito medio è salito meno del previsto nel mese di aprile, segnando +0,8% dopo un aumento dello 0,9% nel mese precedente. Gli analisti avevano previsto che il dato sarebbe salito dell’1,1% ad aprile.
Lo yen è sceso leggermente contro l’euro, con EUR/JPY in salita dello 0,07%, a 97,85.
Sempre oggi i dati ufficiali tedeschi mostrano che le vendite al dettaglio in Germania sono salite più del previsto, segnando +0,6% dopo un aumento dell’1,6% del mese scorso.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sull’occupazione non agricola, i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione nonché i dati preliminari sul PIL.