Investing.com – Il dollaro è salito contro lo yen lunedì, le dichiarazioni del FMI hanno pesato sullo yen, mentre i timori sulla gestione della crisi in Spagna e Grecia hanno supportato la richiesta di valuta rifugio.
Nelle prime fasi degli scambi europei, il cambio USD/JPY ha toccato 79,61 il massimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 79,66, in salita dello 0,26%.
Supporto a 79,10, minimo del 9 giugno e resistenza a 80,06, massimo del 23 maggio.
Lo yen si è indebolito dopo che il FMI ha dichiarato che al valuta è “moderatamente sopravvalutata” ed ha indicato di supportare l’approccio del Giappone verso interventi di allentamento viste le condizioni attuali.
Stamane il governatore della BoJ Masaaki Shirakawa ha dichiarato di apprezzare gli sforzi dei paesi asiatici a potenziare la flessibilità del tasso di cambio, aggiungendo che il sistema finanziario è rimasto stabiel durante la crisi finanziaria.
La richiesta di valuta rifugio è rimasta supportata dopo che la Spagna ha annunciato il salvataggio, sebbene la somma esatta che Madrid riceverà sarà definita dopo la pubblicazione degli audit indipendenti attesi nel corso di questo mese.
Inoltre resta poco chiara la fonte dei fondi insieme ai dettagli sulla restituzione del salvataggio e le ripercussioni sui rendimenti già alti nel paese.
Ma gli investitori restano cauti nell’incertezza sul risultato delle elezioni in Grecia del 17 giugno, che potrebbe determinare la permanenza del paese all’interno della zona euro.
Lo yen è sceso contro l’euro, con EUR/JPY in salita dello 0,53%, a 99,71.
Sempre giovedì i dati del governo hanno mostrato che l’attività del settore terziario è scesa inaspettatamente ad aprile, segnando -0,3% dopo un calo dello 0,6% nel mese precedente. Gli analisti avevano previsto che il dato salisse dello 0,4% ad aprile.
Nel corso della giornata gli USA pubblicheranno i dati ufficiali sui prezzi all’importazione, nonché un report del governo sul bilancio federale.
Nelle prime fasi degli scambi europei, il cambio USD/JPY ha toccato 79,61 il massimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 79,66, in salita dello 0,26%.
Supporto a 79,10, minimo del 9 giugno e resistenza a 80,06, massimo del 23 maggio.
Lo yen si è indebolito dopo che il FMI ha dichiarato che al valuta è “moderatamente sopravvalutata” ed ha indicato di supportare l’approccio del Giappone verso interventi di allentamento viste le condizioni attuali.
Stamane il governatore della BoJ Masaaki Shirakawa ha dichiarato di apprezzare gli sforzi dei paesi asiatici a potenziare la flessibilità del tasso di cambio, aggiungendo che il sistema finanziario è rimasto stabiel durante la crisi finanziaria.
La richiesta di valuta rifugio è rimasta supportata dopo che la Spagna ha annunciato il salvataggio, sebbene la somma esatta che Madrid riceverà sarà definita dopo la pubblicazione degli audit indipendenti attesi nel corso di questo mese.
Inoltre resta poco chiara la fonte dei fondi insieme ai dettagli sulla restituzione del salvataggio e le ripercussioni sui rendimenti già alti nel paese.
Ma gli investitori restano cauti nell’incertezza sul risultato delle elezioni in Grecia del 17 giugno, che potrebbe determinare la permanenza del paese all’interno della zona euro.
Lo yen è sceso contro l’euro, con EUR/JPY in salita dello 0,53%, a 99,71.
Sempre giovedì i dati del governo hanno mostrato che l’attività del settore terziario è scesa inaspettatamente ad aprile, segnando -0,3% dopo un calo dello 0,6% nel mese precedente. Gli analisti avevano previsto che il dato salisse dello 0,4% ad aprile.
Nel corso della giornata gli USA pubblicheranno i dati ufficiali sui prezzi all’importazione, nonché un report del governo sul bilancio federale.