Investing.com – Il dollaro è salito venerdì contro lo yen, recuperando alcune delle recenti perdite dopo il raggiunto accorso tra i leader europei riguardo alle misure per ricapitalizzare direttamente le banche dell’area e far scendere i rendimenti dei titoli in Spagna e Italia.
Il cambio USD/JPY ha toccato 79,12 venerdì, il minimo dal 20 giugno, successivamente il cambio si è attestato a 79,77, alla chiusura degli scambi, giù dello lo 0,80% sulla settimana alla chiusura dei mercati.
Supporto a 79,12, minimo di venerdì e resistenza a 80,61, massimo di lunedì e di due mesi.
I mercati si sono ripresi dopo che i leader UE hanno convenuto di utilizzare i fondi per il salvataggio internazionale per supportare direttamente le banche, senza pesare ulteriormente sul debito nazionale.
Inoltre alla ricapitalizzazione diretta delle banche spagnole, i fondi per il salvataggio nella zona euro acquisteranno debito per contenere i rendimenti.
Annunciando l’accordo, il Presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy ha definito l’accordo una “svolta” che romperà il “circolo vizioso” tra banche e governi nazionali.
In seguito all’annuncio, il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è rientrato al 6,32%, dopo aver superato la soglia critica del 7% giovedì, mentre il rendimento dei titoli italiani a 10 anni è rientrato sotto il 6%.
Lo yen si era rafforzato contro il biglietto verde, prima del summit di giovedì e venerdì, poiché erano scese le aspettative verso svolte decisive contro la crisi del debito.
L’euro è salito contro lo yen venerdì, in salita del 2,20% al massimo di 6 giorni di 101,03.
Nella prossima settimana, gli investitori osserveranno il vertice della BCE fissato per questo giovedì, nelle aspettative verso un taglio degli interessi per supportare l’economia altalenate della zona euro.
I mercati statunitensi saranno chiusi mercoledì, per la Giornata dell’Indipendenza, mentre il paese rilascerà i dati sulle buste paga non agricole venerdì, dopo i deludenti dati di giugno che avevano gettato timori sulla ripresa USA.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.
Lunedì 2 luglio
Il Giappone pubblicherà i dati sugli indici Tankan manifatturiero e non manifatturiero, due indicatori importati della situazione economica.
Negli Stati Uniti l’ISM produrrà un report sul settore manifatturiero.
Martedì 3 luglio
Il Giappone pubblicherà i dati sui redditi medi, un importante indicatore inflazionario.
Gli Stati Uniti rilasceranno un report sugli ordinativi industriali, un indicatore importante della produzione.
Mercoledì 4 luglio
I mercati statunitensi saranno chiusi per la Giornata dell’Indipendenza.
Giovedì 5 luglio
Negli Stati Uniti, l’azienda di elaborazione buste paga ADP rilascerà una relazione sulle buste paga del settore non agricolo, seguiti dai sulle richieste di sussidio di disoccupazione. L’ISM produrrà un report sul settore dei servizi, ed infine saranno rilasciati di dati sulle scorte di petrolio greggio.
Venerdì 6 luglio
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con i dati sull’occupazione non agricola, nonché i dati sul tasso di disoccupazione ed i guadagni orari, un indicatore importante dell’inflazione.
Il cambio USD/JPY ha toccato 79,12 venerdì, il minimo dal 20 giugno, successivamente il cambio si è attestato a 79,77, alla chiusura degli scambi, giù dello lo 0,80% sulla settimana alla chiusura dei mercati.
Supporto a 79,12, minimo di venerdì e resistenza a 80,61, massimo di lunedì e di due mesi.
I mercati si sono ripresi dopo che i leader UE hanno convenuto di utilizzare i fondi per il salvataggio internazionale per supportare direttamente le banche, senza pesare ulteriormente sul debito nazionale.
Inoltre alla ricapitalizzazione diretta delle banche spagnole, i fondi per il salvataggio nella zona euro acquisteranno debito per contenere i rendimenti.
Annunciando l’accordo, il Presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy ha definito l’accordo una “svolta” che romperà il “circolo vizioso” tra banche e governi nazionali.
In seguito all’annuncio, il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è rientrato al 6,32%, dopo aver superato la soglia critica del 7% giovedì, mentre il rendimento dei titoli italiani a 10 anni è rientrato sotto il 6%.
Lo yen si era rafforzato contro il biglietto verde, prima del summit di giovedì e venerdì, poiché erano scese le aspettative verso svolte decisive contro la crisi del debito.
L’euro è salito contro lo yen venerdì, in salita del 2,20% al massimo di 6 giorni di 101,03.
Nella prossima settimana, gli investitori osserveranno il vertice della BCE fissato per questo giovedì, nelle aspettative verso un taglio degli interessi per supportare l’economia altalenate della zona euro.
I mercati statunitensi saranno chiusi mercoledì, per la Giornata dell’Indipendenza, mentre il paese rilascerà i dati sulle buste paga non agricole venerdì, dopo i deludenti dati di giugno che avevano gettato timori sulla ripresa USA.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.
Lunedì 2 luglio
Il Giappone pubblicherà i dati sugli indici Tankan manifatturiero e non manifatturiero, due indicatori importati della situazione economica.
Negli Stati Uniti l’ISM produrrà un report sul settore manifatturiero.
Martedì 3 luglio
Il Giappone pubblicherà i dati sui redditi medi, un importante indicatore inflazionario.
Gli Stati Uniti rilasceranno un report sugli ordinativi industriali, un indicatore importante della produzione.
Mercoledì 4 luglio
I mercati statunitensi saranno chiusi per la Giornata dell’Indipendenza.
Giovedì 5 luglio
Negli Stati Uniti, l’azienda di elaborazione buste paga ADP rilascerà una relazione sulle buste paga del settore non agricolo, seguiti dai sulle richieste di sussidio di disoccupazione. L’ISM produrrà un report sul settore dei servizi, ed infine saranno rilasciati di dati sulle scorte di petrolio greggio.
Venerdì 6 luglio
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con i dati sull’occupazione non agricola, nonché i dati sul tasso di disoccupazione ed i guadagni orari, un indicatore importante dell’inflazione.