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Forex - USD/JPY previsione settimanale: 30 luglio 3 agosto

Pubblicato 29.07.2012, 12:04
USD/JPY
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Investing.com – Il dollaro è salito venerdì contro lo yen, al massimo di una settimana, con i dati sul PIL del secondo trimestre USA che hanno allentato le aspettative per un futuro allentamento da parte della Federal Reserve; tuttavia i timori sulla crisi della zona euro hanno tagliato le perdite.

Il cambio USD/JPY ha toccato 78,67 venerdì, il minimo dal 20 luglio, successivamente il cambio si è attestato a 78,44 alla chiusura degli scambi di venerdì, invariato sulla settimana.

Supporto a 77,93, minimo di lunedì e di sei settimane e resistenza a breve termine a 78,79, il massimo dal 20 luglio.

Il biglietto verde è stato supportato contro lo yen dai dati che hanno mostrato un aumento del PIL USA nel secondo trimestre, in linea con le aspettative; dati che hanno allentato le aspettative di un nuovo intervento da parte della Federal Reserve durante il meeting della prossima settimana.

Il Dipartimento Statunitense per il Commercio ha dichiarato che il PIL USA è salito dell’1,5% nel trimestre a giugno, dopo essere cresciuto di un 2% nel primo trimestre.

La richiesta di valuta rifugio ha risentito della notizia che il presidente BCE Mario Draghi incontrerà il predidente della banca centrale tedesca Jens Weidmann nei prossimi giorni, al fine di discutere gli step successivi nella lotta alla crisi dell’euro.

I mercati hanno subito un impennata mercoledì, quando draghi ha dichiarato che farà tutto il necessario per salvare l’euro.

La Cancelliera tedesca Angela Merkel ed il Presidente francese François Hollande si sono impegnati a difendere l’euro in una dichiarazione congiunta di venerdì, dichiarando di essere “profondamente impegnati verso l’integrità della zona euro”.

Le dichiarazioni sono arrivate dopo che il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni hanno toccato un record del 7,7% mercoledì, alimentando i timori che il paese avrà bisogno di un salvataggio completo.

Tuttavia il biglietto verde ha tagliato alcune perdite non appena l’incertezza è tornata sui mercati, allentando le aspettative verso un intervento della BCE.

Nella settimana Jun Azumi ha dichiarato che Tokyo è pronta ad intervenire con decisione nei mercati per evitare manovre speculative o eccessiva volatilità dello yen, per proteggere l’economia basata sull’esportazione contro l’eccessivo apprezzamento dello yen.

Nella prossima settimana, gli investitori osserveranno gli sviluppi nella zona euro, nonché la decisione della Federal Reserve. Intanto i dati sull’occupazione non agricola saranno molto attesi per valutare al forza della ripresa economica del paese.

Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.

Lunedì 30 luglio

Il Giappone pubblicherà i dati sulla produzione industriale, un indicatore importate della salute economica.

Martedì 31 luglio

Il Giappone pubblicherà i dati sulle spese domestiche, uno dei principali indicatori della situazione economica, nonché il report sui guadagni netti.

Gli USA pubblicheranno i dati sull’inflazione per le spese e consumi personali, il paese rilascerà inoltre l’indice Standard & Poor's / Case-Shiller sull’inflazioen dei prezzi delle case, nonché l’indice PMI di Chicago ed i dati sulla fiducia dei consumatori.

Mercoledì 1 agosto

Gli USA rilasceranno i dati sulle variazioni dell’occupazione non agricola ed i dati sulle scorte di greggio. Inoltre, L’ISM rilascerà un report sull’attività manifatturiera.

La Federal Reserve annuncerà i la decisione sul tasso di interesse. L’annuncio sarà seguito dalla dichiarazione della politica monetaria per avere qualche indicazione sulle future decisioni di politica monetaria,

Giovedì 2 agosto

Gli Stati Uniti pubblicheranno i dati ufficiali sulle richieste di sussidio di disoccupazione insieme ai dati sugli ordinativi industriali, un indicatore chiave della produzione.

Venerdì 3 agosto

Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con i dati sulle variazioni occupazionali nel settore non agricolo insieme al tasso di disoccupazione, seguiti dai dati ufficiali sui guadagni netti, nonché un report ISM sull’attività non manifatturiera.

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