Investing.com – Il dollaro USA è salito al massimo degli ultimi sette anni contro lo yen lo scorso venerdì, dopo i dati USA che hanno mostrato l’aumento dei posti di lavoro USA più veloce degli ultimi tre anni lo scorso mese; i dati hanno sottolineato ancora di più la divergenza che esiste tra la politica monetari della Federal Reserve e quella della Banca del Giappone.
L’economia statunitense ha segnato 312.000 nuovi posti di lavoro a novembre, secondo i dati del Dipartimento per il Lavoro USA, superando i 225.000 previsti dagli economisti e segnando il maggiore aumento mensile degli ultimi tre anni.
Il dato di settembre è stato rivisto al rialzo a 243.000 unità dalle 214.000 precedentemente riportate; il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al minimo di sei anni del 5,8%.
Il cambio USD/JPY ha toccato il massimo di 121,69, il massimo dal luglio 2007, ed è salito successivamente a 121,43, in salita dell’1,38% sulla giornata. Sulla settimana il cambio ha segnato +2,17%
I dati sull’occupazione decisamente postivi hanno spinto i mercati ad anticipare le aspettative per il primo aumento dei tassi di interesse a metà 2015, dal settembre 2015. La BoJ ha invece inaspettatamente aumentato il programma di stimolo a fine ottobre.
Le yen è andato sotto forte pressione dopo la notizia che il governo di coalizione del Primo Ministro nipponico Shinzo Abe potrebbe avere la maggioranza alla camera nelle elezioni del prossimo 14 dicembre.
Shinzo Abe venerdì ha sciolto il Parlamento lo scorso mese, aprendo la strada alle elezioni che gli potrebbero consentire di ottenere un nuovo mandato per attuare la sua politica monetaria, che prevede un indebolimento dello yen.
Il Giappone è inaspettatamente andato in recessione nel terzo trimestre.
L’euro è salito al massimo di sei anni contro lo yen, con EUR/JPY a 149,23.
La moneta unica è stata sostenuta ieri dalle dichiarazioni del Presidente della BCE Mario Draghi, il quale ha affermato che per ora la banca non implementerà un nuovo allentamento quantitativo, aggiungendo che il programma di stimolo sarà rivalutato nel primo trimestre 2015.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, ha toccato 89,50, il livello più alto dal marzo 2009, ed ha chiuso la giornata in salita dello 0,82% a 89,39.
Nella settimana prossima gli investitori attenderanno i dati statunitensi di giovedì sulle vendite al dettaglio e sulle richieste di sussidio di disoccupazione, mentre per venerdì è atteso l’indice di fiducia dei consumatori, che dovrebbe fornire delle indicazioni sulla forza della ripresa economica del paese. In Giappone per lunedì sono previsti i dati rivisti sul PIL del 3° trimestre.
In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati. La guida salta martedì in quanto non sono previsti eventi di particolare rilievo.
Lunedì 8 dicembre
Il Giappone rilascerà i dati definitivi sul PIL del terzo trimestre, nonché un report sul conto corrente del paese.
Mercoledì 10 dicembre
Il Giappone rilascerà il report sull’indice manifatturiero BSI.
Giovedì 11 dicembre
Il Giappone pubblicherà i dati sugli ordinativi di macchinari core e sull’attività del settore terziario.
Gli USA rilasceranno i dati sulle vendite al dettaglio, il principale indicatore della spesa dei consumatori, nonché il report sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
Venerdì 12 dicembre
Gli USA chiuderanno la settimana con i dati sui prezzi alla produzione ed il report preliminare sul sentimento dei consumatori.