Investing.com – Il dollaro è stabile contro lo yen, con gli investitori che restano cauti tra i timori per la gestioen della crisi in Spagna; inoltre le dichiarazioni del governatore della BoJ Masaaki Shirakawa hanno messo forte pressione allo yen.
Nelle prime fasi degli scambi europei, il cambio USD/JPY ha toccato 79,69 il massimo dall’11 giugno; successivamente il cambio si è attestato a 79,55, in salita dello 0,04%.
Supporto a 79,16, minimo di martedì e resistenza a 80,06, massimo del 23 maggio.
Il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che le vendite al dettaglio sono scese di un destagionalizzato 0,2% a maggio, in calo per il secondo mese consecutivo per la prima volta in due anni.
Il dato di aprile è stato rivisto ad un calo dello 0,2% dall’aumento dello 0,1% precedentemente riportato.
Le vendite al dettaglio core, che escludono le vendite di automobili, sono scese di un destagionalizzato 0,4% lo scorso mese, il maggiore calo dal maggio 2010.
Un report separato ha mostrato che l’IPC è sceso dello 0,2% a maggio, il maggiore calo dal luglio 2009.
I dati deboli hanno acceso la speculazione verso la possibilità di un ulteriore round di allentamento quantitativo da parte della Federal Reserve; ieri Charles Evans, presidente della Federal Reserve di Chicago ha ribadito il suo appoggio verso un ulteriore stimolo monetario.
Ma i guadagni restano limitati dai timori che il salvataggio di 100 miliardi di euro alle banche iberiche stabilito aumenterà il fardello del debito della Spagna e renderà ancora più difficoltoso l’accesso di Madrid ai mercati del credito.
Il rendimento dei titoli a 10 anni spagnoli è risalito a 6,76%, vicino alla soglia critica del 7%, considerata insostenibile nel lungo termine e che ha preceduto i salvataggi in Grecia, Irlanda e Portogallo.
Intanto gli investitori sono concentrati sull’esito delle elezioni che si terranno in Grecia questa domenica che potrebbero determinare il futuro del paese nella zona euro.
Lo yen è sceso contro l’euro, con EUR/JPY in salita dello 0,29%, a 99,70.
Stamane il governatore della BoJ Masaaki Shirakawa ha dichiarato che la banca centrale sta proseguendo la politica monetaria per raggiungere un target di inflazione dell’1%, valutando al contempo le ricadute della crisi in Europa sull’economia nipponica.
Nelle prime fasi degli scambi europei, il cambio USD/JPY ha toccato 79,69 il massimo dall’11 giugno; successivamente il cambio si è attestato a 79,55, in salita dello 0,04%.
Supporto a 79,16, minimo di martedì e resistenza a 80,06, massimo del 23 maggio.
Il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che le vendite al dettaglio sono scese di un destagionalizzato 0,2% a maggio, in calo per il secondo mese consecutivo per la prima volta in due anni.
Il dato di aprile è stato rivisto ad un calo dello 0,2% dall’aumento dello 0,1% precedentemente riportato.
Le vendite al dettaglio core, che escludono le vendite di automobili, sono scese di un destagionalizzato 0,4% lo scorso mese, il maggiore calo dal maggio 2010.
Un report separato ha mostrato che l’IPC è sceso dello 0,2% a maggio, il maggiore calo dal luglio 2009.
I dati deboli hanno acceso la speculazione verso la possibilità di un ulteriore round di allentamento quantitativo da parte della Federal Reserve; ieri Charles Evans, presidente della Federal Reserve di Chicago ha ribadito il suo appoggio verso un ulteriore stimolo monetario.
Ma i guadagni restano limitati dai timori che il salvataggio di 100 miliardi di euro alle banche iberiche stabilito aumenterà il fardello del debito della Spagna e renderà ancora più difficoltoso l’accesso di Madrid ai mercati del credito.
Il rendimento dei titoli a 10 anni spagnoli è risalito a 6,76%, vicino alla soglia critica del 7%, considerata insostenibile nel lungo termine e che ha preceduto i salvataggi in Grecia, Irlanda e Portogallo.
Intanto gli investitori sono concentrati sull’esito delle elezioni che si terranno in Grecia questa domenica che potrebbero determinare il futuro del paese nella zona euro.
Lo yen è sceso contro l’euro, con EUR/JPY in salita dello 0,29%, a 99,70.
Stamane il governatore della BoJ Masaaki Shirakawa ha dichiarato che la banca centrale sta proseguendo la politica monetaria per raggiungere un target di inflazione dell’1%, valutando al contempo le ricadute della crisi in Europa sull’economia nipponica.