Investing.com – Il dollaro è salito stamane contro lo yen, al massimo di 2 settimane, tra lo stallo politico in Grecia ed i timori di una conseguente uscita del paese dalla zona euro, timori che hanno supportato il biglietto verde.
Nelle prime fasi degli scambi europei, il cambio USD/JPY ha toccato 80,25, il massimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 80,32 in salita dello 0,02%.
Supporto a 80,09, il minimo del 3 maggio e resistenza a 80,60, massimo del 2 maggio.
La situazione politica ad Atene continua a pesare sulla moneta unica, nei timori che le conseguenze di un’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro sugli altri paesi come Italia e Spagna, dopo che il presidente della World Bank, Robert Zoellick, ha dichiarato che l’uscita della Grecia potrebbe minare alla fiducia nella zona euro, innescando una nuova crisi di liquidità.
Inoltre, la Banca Centrale Europea ha smesso di inviare liquidità ad una serie di banche greche seriamente sottocapitalizzate, spostandole in un programma di supporto di liquidità d’emergenza.
Intanto il biglietto verde è andato sotto pressione dopo che i policymakers della Federal Reserve si sono detti aperti verso nuovi sforzi per stimolare l’economia USA in caso di crescita ridotta o nuove minacce alla crescita.
I verbali del meeting di politica monetaria del 24-25 aprile della Federal Reserve hanno mostrato che “diversi membri” hanno ritenuto necessario un intervento nel caso la ripresa dovesse perdere lo slancio o i rischi dell’economia siano preoccupanti.
In Giappone i dati hanno mostrato che il PIL è salito dell’1% nel primo trimestre, contro le aspettative di un aumento dello 0,9%, e dopo una lettura piatta nel trimestre precedente.
Lo yen è stabile anche contro l’euro, con EUR/JPY in salita dello 0,01%, a 102,16.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione, seguita da un report sull’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia.
Nelle prime fasi degli scambi europei, il cambio USD/JPY ha toccato 80,25, il massimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 80,32 in salita dello 0,02%.
Supporto a 80,09, il minimo del 3 maggio e resistenza a 80,60, massimo del 2 maggio.
La situazione politica ad Atene continua a pesare sulla moneta unica, nei timori che le conseguenze di un’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro sugli altri paesi come Italia e Spagna, dopo che il presidente della World Bank, Robert Zoellick, ha dichiarato che l’uscita della Grecia potrebbe minare alla fiducia nella zona euro, innescando una nuova crisi di liquidità.
Inoltre, la Banca Centrale Europea ha smesso di inviare liquidità ad una serie di banche greche seriamente sottocapitalizzate, spostandole in un programma di supporto di liquidità d’emergenza.
Intanto il biglietto verde è andato sotto pressione dopo che i policymakers della Federal Reserve si sono detti aperti verso nuovi sforzi per stimolare l’economia USA in caso di crescita ridotta o nuove minacce alla crescita.
I verbali del meeting di politica monetaria del 24-25 aprile della Federal Reserve hanno mostrato che “diversi membri” hanno ritenuto necessario un intervento nel caso la ripresa dovesse perdere lo slancio o i rischi dell’economia siano preoccupanti.
In Giappone i dati hanno mostrato che il PIL è salito dell’1% nel primo trimestre, contro le aspettative di un aumento dello 0,9%, e dopo una lettura piatta nel trimestre precedente.
Lo yen è stabile anche contro l’euro, con EUR/JPY in salita dello 0,01%, a 102,16.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione, seguita da un report sull’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia.