Investing.com – Il dollaro USA è stabile contro lo yen questo lunedì, con i mercati che attendono il vertice di politica monetaria della Banca del Giappone, nelle aspettative di ulteriori step da parte della banca centrale nipponica.
Il cambio USD/JPY ha toccato 79,55, verso la chiusura degli scambi asiatici, il minimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 79,56, in calo dello 0,08%.
Supporto 79,20, minimo del 22 ottobre e resistenza a 79,74, massimo della seduta.
Ci si aspetta che la Banca del Giappone implementi ulteriormente le misure di allentamento monetario, confermando l’impegno ad allentare la politica fino al raggiungimento dell’obiettivo dell’inflazione all’1%.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono salite dello 0,4% a settembre contro il dato dello scorso anno, dopo un aumento rivisto dell’1,7% ad agosto. Gli economisti avevano previsto un aumento dell’1%.
Intanto i dubbi sulla ripresa economia persistono, nonostante i dati di venerdì sul PIL del terzo trimestre migliore del previsto.
L’economia statunitense ha segnato un aumento del 2% nel terzo trimestre, grazie ad un aumento delle spese dei consumatori, dopo essere salito dell’1,3% nel trimestre precedente. Gli economisti avevano previsto una crescita dell’1,9%.
Intanto i volumi si prevedono ridotti questo lunedì, come conseguenza della prima chiusura non programmata dei mercati statunitensi dal settembre 2001, dovuta al passaggio dell’uragano Sandy nella parte nordorientale degli Stati Uniti.
Lo yen è in salita anche contro l’euro, con EUR/JPY in salita dello 0,44% a 102,58.
La moneta unica resta sotto pressione con gli investitori che continuano ad attendere qualsiasi indicazione su un avvicinamento della Spagna ad una richiesta formale di salvataggio dai partner della zona euro, che attiverebbe il piano di acquisti della Banca Centrale Europea.
Intanto la capacità della Grecia di rispettare e implementare le misure di austerity richieste dalla troika sono messe in serio dubbio, in seguito alle affermazioni del leader dell’opposizione il quale ha dichiarato che voterà contro il pacchetto di austerity che andrà in parlamento questa settimana.
Il cambio USD/JPY ha toccato 79,55, verso la chiusura degli scambi asiatici, il minimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 79,56, in calo dello 0,08%.
Supporto 79,20, minimo del 22 ottobre e resistenza a 79,74, massimo della seduta.
Ci si aspetta che la Banca del Giappone implementi ulteriormente le misure di allentamento monetario, confermando l’impegno ad allentare la politica fino al raggiungimento dell’obiettivo dell’inflazione all’1%.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono salite dello 0,4% a settembre contro il dato dello scorso anno, dopo un aumento rivisto dell’1,7% ad agosto. Gli economisti avevano previsto un aumento dell’1%.
Intanto i dubbi sulla ripresa economia persistono, nonostante i dati di venerdì sul PIL del terzo trimestre migliore del previsto.
L’economia statunitense ha segnato un aumento del 2% nel terzo trimestre, grazie ad un aumento delle spese dei consumatori, dopo essere salito dell’1,3% nel trimestre precedente. Gli economisti avevano previsto una crescita dell’1,9%.
Intanto i volumi si prevedono ridotti questo lunedì, come conseguenza della prima chiusura non programmata dei mercati statunitensi dal settembre 2001, dovuta al passaggio dell’uragano Sandy nella parte nordorientale degli Stati Uniti.
Lo yen è in salita anche contro l’euro, con EUR/JPY in salita dello 0,44% a 102,58.
La moneta unica resta sotto pressione con gli investitori che continuano ad attendere qualsiasi indicazione su un avvicinamento della Spagna ad una richiesta formale di salvataggio dai partner della zona euro, che attiverebbe il piano di acquisti della Banca Centrale Europea.
Intanto la capacità della Grecia di rispettare e implementare le misure di austerity richieste dalla troika sono messe in serio dubbio, in seguito alle affermazioni del leader dell’opposizione il quale ha dichiarato che voterà contro il pacchetto di austerity che andrà in parlamento questa settimana.