LONDRA (Reuters) - Il futures Brent sul greggio è sceso sotto i 104 dollari al barile, toccando il livello più basso degli ultimi nove mesi sulla scia dei rassicuranti dati sulla produzione che allentano le preoccupazioni relative ai potenziali stop di forniture di alcuni produttori come Iraq e Libia.
L'Agenzia internazionale dell'energia (IEA) ha detto che mentre la situazione in diversi importanti paesi produttori di petrolio "rimane più a rischio che mai," l'offerta rimane elevata e, anzi, e nel bacino Atlantico si riscontrano segnali di eccesso di produzione.
Intorno alle 12,10 italiane, il futures Brent scadenza settembre perde 79 centesimi a 103,89 dollari al barile dopo avere toccato quota 103,65 dollari, il mimino da novembre del 2013.
Il derivato Usa cede 83 centesimi a 97,27 dollari al barile.
La produzione Opec è salita di 300.000 barili al giorno raggiungendo a luglio il massimo dei cinque mesi di 30,44 milioni di barili giornalieri anche per effetto del sostegno della produzione in Arabia Saudita e Libia.
Al momento, spiegano gli operatori, non ci sono grossi impatti sul mercato petrolifero dal conflitto in Iraq in quanto non si sono ancora verificate interruzioni di produzione mentre l'offerta in Libia, nonostante gli scontri a Tripoli e Bengasi tra fazioni rivali, rimane sostenuta.
Anche le tensioni tra i paesi occidentali e la Russia sull'Ucraina non hanno avuto, per il momento, importanti ripercussioni sul mercato.
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