NEW YORK, 5 maggio (Reuters) - La mancanza di certezza dalla Banca centrale europea sulla tempistica dei prossimi ritocchi ai tassi di interesse deprime l'euro, aumentando l'avversione al rischio dei mercati già alimentata dai segnali di rallentamento dell'economia in Usa e altri paesi sviluppati.
Si segnala oggi un massimo di otto mesi per le richieste di sussidi di disoccupazione settimanali Usa e l'indebolimento dei consumi in Australia e Germania.
I trader sono quindi incoraggiati a chiudere le posizioni sulle monete ad alto rendimento e sulle materie prime, mentre ne beneficiano dollaro e yen, dato che i tassi a livelli bassissimi incoraggiano a indebitarsi in queste valute senza costi per reinvestire altrove con profitto.
Nei giorni scorsi i prezzi di tutte le commodities sono scesi, in patricolare il greggio ha perso più del 6% rispetto al record 2001 oltre 114 dollari al barile toccato lunedì.
L'euro segna alle 16,30 italiane un minimo di 1,4620 contro
dollaro
Oggi Jean-Claude Trichet ha lasciato intendere che un rialzo ulteriore dei tassi europei - dopo il +0,25% di aprile - è improbabile a giugno, ma ha continuato a sottolineare che l'inflazione resta un rischio.
Il calo delle materie prime ha fatto male alle valute dei grandi paesi esportatori, dollaro del Canada e Australia in testa.
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