Anche se un nuovo inasprimento della politica monetaria è poco probabile, le ultime dichiarazioni del presidente Jerome Powell hanno fatto riprendere il biglietto verde, dopo la fase di indebolimento attraversata alla fine di ottobre
Un presidente della Fed più falco, che ha ricordato ai mercati che potrebbe essere necessario un ulteriore rialzo dei tassi di interesse, ha portato un’inversione nel calo dei rendimenti a due anni e un rialzo dell’azionario. I rendimenti a più lungo termine, invece, sono aumentati leggermente. Nel consueto Market spinner, Thomas Hempell, Head of Macro & Market Research di Generali (BIT:GASI) Investments, sottolinea come gli ultimi discorsi di Jerome Powell abbiano dato nuovo slancio al dollaro che “si è ripreso dalla fase di indebolimento registrata a fine ottobre”. Tuttavia, un ulteriore inasprimento “è a nostro avviso poco probabile, ma le parole di Powell indicano le sue preoccupazioni sul fatto che un’inversione nelle aspettative sui tassi rischi di allentare le condizioni finanziarie in una misura che, alla fine, potrebbe nuovamente forzare la mano alla Fed”, aggiunge Hempell.
DOLLARO FORTE
Il vantaggio in termini di rendimento degli Stati Uniti, le persistenti incertezze sui tassi e le preoccupazioni sulla crescita globale sosterranno per ora il biglietto verde. “È improbabile che il cambio eur/usd si riprenda prima che emergano segnali più rassicuranti di una successiva ripresa in Europa – si legge nel Market spinner – il che è difficile nel breve termine. E il recente restringimento degli spread nell’area euro (EGB), che ha avvantaggiato l’euro, è esposto a un’inversione”...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge