Investing.com - Il dollaro sale contro le altre principali valute questo venerdì, ma i guadagni dovrebbero restare limitati con gli investitori cauti in attesa dei dati statunitensi previsti nel corso della giornata e soprattutto in vista del vertice di politica monetaria della Federal Reserve in agenda la prossima settimana.
Il cambio EUR/USD scende dello 0,12% a 1,1230.
Il Dipartimento per il Commercio ieri ha dichiarato che le vendite al dettaglio USA sono scese dello 0,3% ad agosto, più dello 0,1% previsto. Si tratta della prima riduzione in cinque mesi.
Il Dipartimento per il Lavoro ha reso noto che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono aumentate meno del previsto la scorsa settimana, ulteriore segnale di miglioramento del mercato del lavoro. Tuttavia, i prezzi alla produzione USA sono rimasti invariati ad agosto.
I dati lasciano intendere che la Fed potrebbe lasciare i tassi di interesse invariati in occasione del vertice in agenda il 20 e 21 settembre.
I traders attendono i report USA sui prezzi al consumo e sul sentimento dei consumatori previsti nel corso della giornata, per avere maggiori indicazioni sulla forza dell’economia.
La coppia GBP/USD scende dello 0,32% a 1,3199.
La sterlina resta sotto pressione in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di lasciare invariata la politica monetaria ieri, indicando tuttavia che potrebbe tagliare ancora i tassi di interesse in occasione del vertice di novembre a meno che non ci sia una ripresa economica.
Intanto, il cambio USD/JPY è stabile a 102,03, mentre la coppia USD/CHF sale dello 0,20% a 0,9737.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono deboli, con la coppia AUD/USD giù dello 0,20% a 0,7504 ed il cambio NZD/USD in calo dello 0,10% a 0,7306.
Il cambio USD/CAD è pressoché invariato a 1,3164, staccandosi dal massimo di sei settimane della seduta precedente di 1,3236.
Le valute legate all’oro nero sono state colpite dal crollo del prezzo del greggio in un clima di apprensione per l’aumento delle esportazioni da parte di Libia e Nigeria che farà peggiorare l’eccesso delle scorte globali.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,12% a 95,40.