Investing.com – Il dollaro USA è sceso contro lo yen questo martedì ma resta vicino ai massimi di 4 anni, la decisione della scorsa settimana di un importante programma di stimolo monetario da parte della Banca del Giappone continua a pesare sullo yen.
Nel corso della mattinata europea, il dollaro è sceso dal suo massimo dal maggio 2009 contro lo yen, con il cambio USD/JPY in calo dello 0,20% a 99,15.
Il dollaro USA scende poichè i traders bloccano i profitti dopo la recente impennata ai massimi di 4 anni; tuttavia il trend ribassista dello yen sembra voglia restare tale.
La BoJ ha dichiarato di prevedere il raddoppiamento del programma di acquisti nei prossimi due anni e di estendere la scadenza dei bond acquistati, nel tentativo di superare il target di inflazione del 2%.
La banca centrale ha condotto la prima operazione di acquisto di bond, per un valore di 1,2 mila miliardi di yen in titoli di Stato con scadenza oltre i 5 anni.
Il dollaro è in leggero calo contro l’euro, con il cambio EUR/USD che segna + 0,16% a 1,3030.
Quest’oggi i dati relativi alla Germania hanno mostrato che le esportazioni sono scese inaspettatamente dell’1,5% a febbraio, mentre le importazioni sono scese del 3,8%, alimentando i timori verso le previsioni della principale economia della zona euro.
Il dollaro è in leggero calo contro la sterlina, con il cambio GBP/USD che segna + 0,17% a 1,5278.
Il dollaro resta invariato contro il Franco svizzero, con USD/CHF in aumento dello 0,03% a 0,9355.
Il Franco svizzero rimane invariato dopo la diffusione dei dati ufficiali che mostrano una crescita delle vendite al dettaglio pari al 2,4% a febbraio, rispetto ad una crescita prevista pari al 2%.
Un ulteriore report mostra che il tasso annuo di inflazione al consumo in Svizzera è salito dello 0,2% a marzo dallo 0,3% di febbraio.
Il biglietto verde è in calo contro le valute Canadesi, Australiane e Neozelandesi con il cambio USD/CAD in aumento dello 0.04% a 1.0172, il cambio AUD/USD che segna un + 0.06% a 1.0419 e il cambio NZD/USD in aumento dello 0.22% a 0.8477.
Le valute legate alle materie prime trovano supporto nei dati ufficiali che mostrano come il tasso annuo di inflazione al consumo in Cina sia salito al 2,1% a marzo dal 3,2% di febbraio, sotto le previsioni del 2,4%.
I dati hanno allentato i timori dei mercati verso misure stringenti del governo cinese.
Il dollaro Neozelandese è stato supportato da un report che ha mostrato una crescita dell’indice di fiducia dei consumatori a 23 nel primo trimestre da una lettura pari a 20 nel trimestre precedente.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,20% a 82,71.
Nel corso della mattinata europea, il dollaro è sceso dal suo massimo dal maggio 2009 contro lo yen, con il cambio USD/JPY in calo dello 0,20% a 99,15.
Il dollaro USA scende poichè i traders bloccano i profitti dopo la recente impennata ai massimi di 4 anni; tuttavia il trend ribassista dello yen sembra voglia restare tale.
La BoJ ha dichiarato di prevedere il raddoppiamento del programma di acquisti nei prossimi due anni e di estendere la scadenza dei bond acquistati, nel tentativo di superare il target di inflazione del 2%.
La banca centrale ha condotto la prima operazione di acquisto di bond, per un valore di 1,2 mila miliardi di yen in titoli di Stato con scadenza oltre i 5 anni.
Il dollaro è in leggero calo contro l’euro, con il cambio EUR/USD che segna + 0,16% a 1,3030.
Quest’oggi i dati relativi alla Germania hanno mostrato che le esportazioni sono scese inaspettatamente dell’1,5% a febbraio, mentre le importazioni sono scese del 3,8%, alimentando i timori verso le previsioni della principale economia della zona euro.
Il dollaro è in leggero calo contro la sterlina, con il cambio GBP/USD che segna + 0,17% a 1,5278.
Il dollaro resta invariato contro il Franco svizzero, con USD/CHF in aumento dello 0,03% a 0,9355.
Il Franco svizzero rimane invariato dopo la diffusione dei dati ufficiali che mostrano una crescita delle vendite al dettaglio pari al 2,4% a febbraio, rispetto ad una crescita prevista pari al 2%.
Un ulteriore report mostra che il tasso annuo di inflazione al consumo in Svizzera è salito dello 0,2% a marzo dallo 0,3% di febbraio.
Il biglietto verde è in calo contro le valute Canadesi, Australiane e Neozelandesi con il cambio USD/CAD in aumento dello 0.04% a 1.0172, il cambio AUD/USD che segna un + 0.06% a 1.0419 e il cambio NZD/USD in aumento dello 0.22% a 0.8477.
Le valute legate alle materie prime trovano supporto nei dati ufficiali che mostrano come il tasso annuo di inflazione al consumo in Cina sia salito al 2,1% a marzo dal 3,2% di febbraio, sotto le previsioni del 2,4%.
I dati hanno allentato i timori dei mercati verso misure stringenti del governo cinese.
Il dollaro Neozelandese è stato supportato da un report che ha mostrato una crescita dell’indice di fiducia dei consumatori a 23 nel primo trimestre da una lettura pari a 20 nel trimestre precedente.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,20% a 82,71.