Investing.com - Di nuovo protagonista in negativo la Lira turca che cede intorno al oltre il 2% nei confronti del dollaro e oltre l’1% verso l’euro, tornando ai minimi dello scorso ottobre.
Le riserve internazionali di valuta estera della Turchia sono scese a di 6,3 miliardi di dollari in sole due settimane (al 15 marzo u.s.), toccando i 28,5 miliardi, secondo quanto comunicato nella giornata di ieri. Si tratta del calo più grande dal gennaio 2014 quando la Banca centrale turca aveva aumentato i tassi di interesse col fine di sostenere la moneta.
Interrogati sulla questione, i funzionari dell’istituto centrale non hanno fornito spiegazioni, aumentando la speculazione in quanto la banca potrebbe cercare di sostenere la lira utilizzando le sue riserve.
"Poiché il rimborso del debito estero non può spiegare il declino delle riserve, i mercati presuppongono che ci sia un intervento in corso", speiga Henrik Gullberg, stratega della Nomura Plc. di Londra.
La banca centrale vende regolarmente valuta estera a Botas, un distributore di energia gestito dallo stato, che importa gas dalla Russia. L'anno scorso, la banca centrale ha venduto la società poco più di 1 miliardo di dollari a marzo.
"Se il calo della settimana del 15 marzo non è legato alla Botas, le autorità devono spiegare cosa è successo", ha scritto Haluk Burumcekci, fondatore della società di ricerca indipendente di Istanbul Burumcekci Research and Consulting, in una nota inviata per e-mail.
Non favorisce, inoltre, la situazione economica del paese, con l’economia turca che ha visto un calo del 2,4% nel quarto trimestre del 2018.
Secondo gli analisti, si sta avvicinando il rischio recessione per il paese. Anche se su base annuale il 2018 ha visto un aumento del Pil del 2,6%, si tratta del livello più basso dal 2009.
Inoltre, ulteriore debolezza sulla valuta è attirata dalla crisi in Medio Oriente dopo che Donald Trump aveva scritto su Twitter che “è tempo per gli Stati Uniti di riconoscere pienamente la sovranità di Istraele sulle Alture del Golan”.
Il tweet di Donal Trump:
Immediata la risposta del Presidente turco, Recep Erdogan, il quale ha affermato che la Turchia non permetterà “in nessun caso la legittimazione dell’occupazione del Golan. La disgraziata dichiarazione di Trump sulle Alture del Golan porta la regione alle porte di una nuova crisi", ha aggiunto Erdogan.