Investing.com - La Banca Centrale Europea ha rinviato nuovamente il momento in cui comincerà a prendere in considerazione un aumento dei tassi di interesse, riconoscendo di fatto che il rallentamento globale scatenato soprattutto dallo scontro commerciale USA-Cina sta minando anche l’economia della regione.
Tuttavia, la banca ha deciso di non reintrodurre la possibilità di un altro taglio dei tassi nelle sue linee guida. E questo fa aumentare le probabilità che il differenziale dei tassi di interesse dell’euro rispetto al dollaro si riduca in futuro, considerato che la Federal Reserve sembra puntare ad una politica monetaria più allentata. (Decisione sui tassi di interesse della BCE)
Nella dichiarazione, la BCE afferma che “il Consiglio Direttivo si aspetta che i tassi di interesse chiave della BCE restino ai livelli attuali almeno per il primo semestre del 2020”.
Per il secondo vertice consecutivo la BCE rinvia la tempistica del suo primo aumento dei tassi dal 2011. In occasione dell’ultimo vertice, aveva spostato la tempistica da settembre alla fine del 2019. La nuova decisione implica che chiunque rimpiazzi Mario Draghi come presidente della BCE a novembre troverà quasi impossibile modificare i tassi di interesse della banca per almeno otto mesi.
“La notizia più importante per i mercati non è che la BCE non alzerà i tassi, ma che non li *taglierà* per i prossimi 12 mesi”, scrive su Twitter l’economista di Pictet Asset Management Frederik Ducrozet.
Inoltre, la banca ha reso noto che fisserà il nuovo round di “operazioni di rifinanziamento mirate a lungo termine”, o TLTRO, che partiranno a settembre, a 10 punti base sotto il tasso di deposito, che attualmente si trova a -0,40%. Il tasso preciso varierà, a seconda da quanto le banche presteranno a compagnie e famiglie.
L’euro ha reagito salendo di circa un terzo di centesimo contro il dollaro, toccando il massimo intraday di 1,1271 dollari, mentre il rendimento dei bond governativi tedeschi a 10 anni, di riferimento, sale di 2 punti base a -0,21%, dopo essere stato vicino ad un nuovo minimo storico subito prima della decisione.
“La variazione delle linee guida della BCE è stato il grande rischio sottovalutato di oggi e si è ora materializzato”, scrive Lena Komileva, direttore esecutivo di G+ economics. “Il rischio politico è diventato il principale fattore del ciclo monetario internazionale con il secondo trimestre che volge al termine”.
Come previsto, la BCE ha lasciato i tassi di interesse ufficiali invariati. Il tasso di deposito è a -0,4% ed il tasso di rifinanziamento è allo 0% dal marzo 2016.
Il Presidente Mario Draghi chiarirà la decisione durante la conferenza stampa, che comincerà alle 8:30 ET (12:30 GMT).
Draghi annuncerà inoltre le previsioni aggiornate della BCE sulla crescita e l’inflazione per i prossimi due anni.